Civiltà del Lavoro, n. 6/2018
INCHIESTA CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 36 Presidente Buia, nella manifestazione delle imprese del 3 dicembre a Torino si è chiesto al governo di ri- mettere in moto le infrastrutture per riattivare la cre- scita. Perché le opere pubbliche sono così importanti per lo sviluppo del Paese? Le infrastrutture sono indispensabili per la crescita, lo svi- luppo e il benessere sociale. Dotare l’Italia di opere mo- derne ed efficienti è, infatti, la condizione essenziale per garantire la sicurezza dei cittadini e favorire la ripresa economica. Se oggi siamo agli ultimi posti del G7 e della Ue in termini di sviluppo infrastrutturale è proprio perché non realizziamo le opere necessarie e rimettiamo sem- pre in discussione quello che è stato già deciso: negli ul- timi 8 anni abbiamo cambiato ben 5 volte la nostra pro- grammazione delle opere prioritarie. Un primato che non ci porta da nessuna parte. Quante sono le opere pubbliche bloccate che si po- trebbero riattivare con relativa facilità e perché non avviene? Grazie alle segnalazioni su sbloccacantieri.it ne abbiamo individuate finora quasi 400, per un valore di oltre 27 mi- liardi. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Grandi in- frastrutture stradali, ma anche opere idriche, scuole e in- terventi di messa in sicurezza. C’è urgente bisogno di un grande piano di manutenzione e, allo stesso tempo, è as- solutamente necessario portare a compimento la realiz- zazione delle infrastrutture già iniziate. Occorre, dunque, una drastica semplificazione e accelerazione delle proce- dure di spesa. Il Paese è afflitto da un’inerzia che colpisce qualunque tipo di iniziativa. È indispensabile spazzare via quelle incrostazioni che impediscono alle amministrazioni di spendere le risorse stanziate e aprire i cantieri. Adem- pimenti inutili e processi decisionali infiniti che gli addetti ai lavori definiscono tempi di attraversamento ma che sa- rebbe meglio chiamare tempi morti. Per questo servono regole semplici, certe e facilmente applicabili. Solo così potremo davvero sbloccare il Paese e non perdere anco- ra una volta il treno della crescita. Il ministro Toninelli dice che il governo deve fare le analisi costi-benefici per evitare di realizzare opere inutili. Ma quali sarebbero le opere inutili? È lecito che la politica faccia le proprie scelte di program- mazione e le valutazioni sull’impatto delle opere. Ma ri- mettere in discussione con continui ripensamenti lavori già approvati e in corso di realizzazione rischia di dilatare ulteriormente i tempi, già biblici, degli interventi. È que- sto il vero dramma per il Paese. E invece bisognerebbe ricordare che l’effetto moltiplicatore degli investimenti in SERVONO CERTEZZE E REGOLE FACILMENTE APPLICABILI Intervista a Gabriele Buia, Presidente Ance C’è bisogno di completare le opere già avviate e di un grande piano di manutenzione. Occorre poi una drastica semplificazione e accelerazione delle procedure di spesa
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