Civiltà del Lavoro, n. 6/2018
INCHIESTA CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 39 anche in questo caso lo dicono i numeri. Pensiamo alla metropolitana automatica di Torino, inaugurata in occasio- ne delle Olimpiadi invernali del 2006. In quell’anno i pas- seggeri della metro furono 7 milioni, nel 2015 sono stati 41 milioni. O ancora, la linea Alta Velocità Torino-Milano nel 2009 aveva sette coppie di treni feriali, nel settembre di quest’anno ventotto coppie per Trenitalia e ventuno per NtV. Come dire, l’esigenza di mobilità non è una variabi- le indipendente, varia a seconda dell’offerta di mobilità. Potrebbe indicare, se ce ne sono, delle criticità emer- se o cui bisogna fare particolare attenzione? Guardi, io sono un tecnico e voglio essere concreto. Se guardiamo i fatti, la storia dell’Alta velocità ci dice che una criticità c’è e riguarda il trasporto merci. La linea ad Alta Velocità è nata a uso promiscuo, passeggeri e merci. Ecco, mi sa dire quante merci hanno viaggiato sull’Alta Velocità? Non lo so. Quante? Zero. Ora, è vero che non si può promettere ciò che non si è mantenuto, eppure questo dato non significa che le merci non possano mai viaggiare sull’Alta Velocità. Il fatto è che servono treni adatti a farlo. I treni-merce non devono andare a 250 Km/h ma basta la velocità adeguata. Devono però avere corrente su tutto il convoglio, devono essere forniti di potenza distribuita e tele-diagnosticabili. Il fatto che non vi siano significa che non servono? Nient’affatto. Servono eccome. Potrebbe essere una buona occasione per l’industria italiana? Senz’altro, perché l’Italia è uno dei pochi poli industriali in grado di produrre treni del genere. E qui entrano in gioco le questioni politiche di grande respiro, perché le azien- de che devono produrre treni del genere devono essere messe nelle condizioni di poterlo fare con obiettivi certi, progetti e cronoprogrammi attendibili. Solo così le imprese possono investire e il sistema può beneficiare di un nuovo servizio. • (c.f.) UN SERVIZIO DI TRASPORTO EFFICIENTE GENERA UNA NUOVA DOMANDA. NEL 1982 PER ESEMPIO LA PRIMA LINEA AD ALTA VELOCITÀ D'EUROPA, LA LIONE PARIGI REGISTRÒ 7,2 MILIONI DI VIAGGIATORI LO SCORSO ANNO NE HA CONTATI 44,4 MILIONI
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