Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

DOSSIER FOCUS PRIMO PIANO DOPO l’EXPO di Milano, nel 2019 l’Italia catturerà nuo- vamente l’attenzione internazionale per un’importante oc- casione, quella di Matera Capitale europea della cultura. Fra gli eventi in grado di porre in luce un territorio a livel- lo globale, essere caput culturale di un continente com- porta rilevanti onori e oneri. Innanzitutto, la durata annua- le del programma d’attività, supera temporalmente ogni altro evento sovranazionale di tipo espositivo o sportivo, mentre la cultura cattura l’interesse generale per la va- rietà di iniziative e l’attualità delle tematiche trattate. Ma- tera condivide il primato con Plovdiv in Bulgaria, meglio conosciuta come Filippopoli capitale della Tracia, un co- mune di oltre trecentomila abitanti. È dal 1985 che l’Unione europea, su impulso di Melina Mercouri e Jack Lang, ha lanciato questa iniziativa, finaliz- zata a valorizzare la ricchezza e le diversità esistenti nel patrimonio del vecchio continente e ad accrescere il sen- so di appartenenza a un comune spazio culturale europeo, anche come supporto e contributo a utilizzare le attività culturali per lo sviluppo urbano. Da allora 70 centri sono stati prescelti come città, prima, e dal 2000 come Capitali europee della cultura (ECoC) e il programma ha assunto valenza di Piano di Azione Comunitaria. Nei primi anni, a essere prescelte sono state molte capitali politiche nazio- nali, poi località minori anche se molto conosciute come Bergen, Santiago di Compostela, Bruges o Avignone. Dal- la fine degli anni 2000 si è data priorità a centri di valore culturale ma meno conosciuti e da una “monarchia” si è passati a una “diarchia”, selezionando due Paesi ospitanti all’anno. Le quattro città italiane che possono fregiarsi » Pubblichiamo lo studio realizzato da giuseppe roma per conto della federazione

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