Civiltà del Lavoro, n. 6/2018
CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 61 FOCUS Quel che resta di un anno Gli eventi internazionali sono uno dei meccanismi utiliz- zati per accelerare lo sviluppo urbano. Abbandonata una logica puramente quantitativa basata sull’immissione di investimenti straordinari concentrati in pochi anni, le città più virtuose collocano l’avvenimento speciale entro una strategie pluriennale, di riqualificazione e sviluppo dell’im- magine e della struttura urbana. Questo è avvenuto anche per molte realtà urbane nomi- nate come città o capitali europee della cultura. Uno dei primi casi di scuola ha riguardato Glasgow ECoC nel 1990 che grazie alla riconversione culturale è riuscita a inverti- re la sua tendenza al declino. La città scozzese, infatti, con i più grandi cantieri navali del mondo poteva vantare un passato di grande città portuale e industriale, rispetto alla vicina Edimburgo specializzata nella valorizzazione turisti- ca del cultural heritage. Ma questo primato economico fu messo in crisi dalla fine dei grandi transatlantici (che lì si costruivano), soppiantanti dal trasporto aereo. Il cambia- mento d’immagine, con la valorizzazione della città tra- mite la cultura, fu lo snodo decisivo per una riconversione della sua base produttiva verso i servizi e le tecnologie. Altrettanto significativi sono stati gli esiti di Marsiglia ca- pitale europea della cultura per il 2013, che ha attratto 1,9 milioni di turisti ed escursionisti ha registrato circa 11 milioni di presenze alle diverse manifestazioni culturali, con un incremento del 9% dei pernottamenti negli eserci- zi alberghieri. In particolare, per il 70% dei turisti stranieri si è trattato di una prima visita alla città. Sono stati finan- ziati circa 600 progetti culturali, un terzo dei quali con ca- rattere permanente. Nella valutazione effettuata ex post, secondo uno studio della Camera di Commercio di Marsi- glia e Provenza, i circa 1,1 miliardi di euro d’investimento per infrastrutture, alberghi e accrescere il potenziale turi- stico hanno indotto sul territorio risorse per ulteriori 500 milioni di euro. Essere capitale culturale ha avuto effetti positivi sull’attrattività turistica, ma anche delle persone di talento e di creativi indispensabili per il cambiamento dell’immagine della città ancora appesantita dalla passa- ta presenza di criminalità. Inoltre, essere capitale cultu- rale ha contribuito a rafforzare il ventennale progetto di riqualificazione urbana volto a far assume a Marsiglia un ruolo leader come porto e infrastruttura rivolta al Medi- terraneo. Un progetto visibile con la trasformazione del Vieux-Port attraverso diverse opere d’architettura: l’Om- briene di Norman Foster, la Villa Mediterranea di Stefano Boeri, il Museo della Civilizzazione Mediterranea ed Euro- pea di Rudy Ricciotti, e la torre di 140 metri progettata da Zaha Hadid per una importante compagnia di navigazione. Certo Marsiglia è la seconda città della Francia e quin- di incomparabile con Matera, mentre la basca Donostia - San Sebastian ECoC per il 2016, pur superando i centot- tantamila abitanti, consente qualche similitudine con la città lucana. Il tema prescelto “Culture to live together” si ispira all’Utopia di Tommaso Moro e alla sua afferma- zione della “pace come aspirazione della società”, tema
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