Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 65 FOCUS ha già dato il suo input ad un processo di crescita. E que- sto è per me già motivo di soddisfazione. Basti pensare che il New York Times ha inserito Matera al terzo posto tra le mete da visitare nel 2018 e sempre in quest’ulti- mo anno gli arrivi dei turisti nel materano sono passati da 250mila a 281mila. Se il trend è questo, non è difficile immaginare che potenziale esprima l’appuntamento del prossimo gennaio, considerando anche i massicci investi- menti pubblicitari che dovranno essere dedicati all’intera operazione. Io ho sempre sostenuto che i grandi eventi sono in grado di imprimere un forte movimento a grandi flussi turistici interni ed internazionali. Ne abbiamo avuto la riprova con i mega concerti di band di portata mondia- le, con appuntamenti sportivi come i Giochi olimpici in- vernali di Torino, o con iniziative di approccio più ecume- nico come l’Expo di Milano. Questi appuntamenti hanno attivato un circuito virtuoso fatto di innovazione, di inter- venti urbanistici eccezionali, di percorsi ed appuntamenti culturali che hanno continuato ad arricchire l’agenda del- la città e del territorio negli anni successivi. Per fare un esempio, alcune analisi rilevano che la straordinaria per- formance della Milano di oggi in termini di turismo sia in gran parte frutto del successo dell’Esposizione del 2015. Voglio solo ricordare che in quell’occasione vennero a co- noscerci oltre 20 milioni di visitatori in 184 giorni di Expo. Tornando al punto, spesso i risultati superano le aspetta- tive. Lo stesso si verificherà per Matera, ne sono certo. Per morfologia e storia Matera offre un paesaggio uni- co al mondo. In che modo le politiche ricettive posso- no e debbono rispondere a tale peculiarità? Dialogando con il territorio, adeguandosi alle specificità che la città esprime, puntando all’eccellenza. Molti passi sono già stati fatti: oggi Matera evoca luoghi magici, at- mosfere irripetibili, ha turisticamente l’appeal che ha sem- pre meritato, ma che ora è enfatizzato dall’evento immi- nente. Su questa scia si sono mossi gli albergatori, che hanno rinnovato se non creato ex novo strutture di bel- lezza incomparabile e persino avveniristiche. In qualche modo la morfologia del luogo si è compenetrata con le sfide del moderno design. Temo che fino a qualche tem- po fa forse non tutti sapessero davvero descrivere che co- sa siano i Sassi, dal ’93 patrimonio dell’umanità Unesco, questi due quartieri spettacolari della città, fatti di edifici rupestri che niente meno risalgono al Paleolitico, costrui- ti nelle cave naturali del luogo”. Appuntamenti di richiamo fanno quindi bene al tu- rismo e alla conoscenza della storia e della cultura dei territori. Ripeto: l’ho sempre sostenuto. Ma c’è altro da suggerire. Sa che cosa fa veramente bene al nostro comparto? So- stenere una rigorosissima politica di contrasto al fenome- no della “shadow economy”: in tema di affitti brevi occor- re mettere ordine e regolamentare una volta per tutte »

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