Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

87 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE insieme analizzano i problemi per risolverli. Ai miei col- laboratori dico sempre di alzarsi dalla sedia, di vedere in faccia i colleghi e di parlarsi. Da noi non succede che tra due vicini di scrivania si man- dino email per comunicare. Nei primi anni di lavoro, per garantire la consegna di una commessa lavorò per 4 giorni di seguito senza dormire. Di quale commessa si trattava? Dovevamo stampare un catalogo per la Mondo di Gallo d’Alba: un catalogo di porte con sei colori da una parte e sei colori dall’altra. Io ed il macchinista, Elio Ferrero, abbia- mo lavorato dal lunedì mattina al giovedì a mezzogiorno senza smettere, perché avevamo una macchina a un co- lore solo e i fogli dovevamo farli passare sei volte da una parte, sei volte dall’altra. Non abbiamo mai fermato la macchina. Noi andammo avanti a panini e di dormire non se ne parlò nemmeno, ma riuscimmo a consegnare il catalogo in tempo e il clien- te rimase soddisfatto. • to ogni volta che lui aveva dei risparmi: li dava a me ed io li reinvestivo in azienda. Dal canto mio, a garanzia del credito che lui aveva nei miei confronti, gli firmavo delle cambiali che un bel giorno mi ha restituito senza preten- dere nulla indietro. Le sue etichette sono su bottiglie e confezioni diffuse in tutti i Paesi del mondo. Inoltre il gruppo ha già ol- tre 1.000 dipendenti eppure rivendica ancora il carat- tere artigianale dell’azienda. In che senso? Ogni operatore deve svolgere il proprio lavoro in modo in- dividuale ed eccellente. Produciamo autonomamente gli inchiostri e le tinte; siamo stati tra i primi ad adottare un sistema di controllo colore che ci permette di avere pro- dotti di alta qualità. A Bene Vagienna siamo più di quat- trocento persone che io conosco uno ad uno. Se così non fosse, questa non sarebbe più Eurostampa. Non ci sarebbe più quel rapporto che si crea, perché so- no gli uomini che fanno le aziende. Oggi Eurostampa è un gruppo fatto da persone che si incontrano e pensano,