Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

90 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE È fondatore e presidente esecutivo di Costa Edutainment, leader in Italia nella gestione di parchi a tema e di strutture per attività ricreative, culturali e didattiche. Con oltre 3 milioni di visitatori l’anno in 12 strutture a livello nazionale e internazionale, e 472.000 mq di spazi loro riservati, ospita 822 specie. 500 i dipendenti. DIVERTIMENTO DI QUALITÀ A SERVIZIO DELLA CULTURA Dall’acquario di Genova all’Italia in miniatura, il di- vertimento di qualità è il vostro core business. Vista l’offerta culturale di cui è capace il nostro Paese do- vrebbe essere un modello da seguire con più corag- gio anche dalle istituzioni, non crede? Certamente. Ne sono convinto e sono anni che mi impe- gno a portare anche nelle sedi istituzionali e ai ministri della cultura e del turismo che si sono succeduti nel tem- po questo tipo di approccio, che rappresenta già un mo- dello di business applicato con successo soprattutto nei Paesi anglosassoni, dove la cultura di qualità e il diverti- mento sono complementari e rendono più efficace e pia- cevole la fruizione di musei o opere d’arte. Fa parte di una famiglia che ha segnato la storia dell’im- presa italiana. Secondo lei è cambiato il ruolo dell’im- prenditore e la sua percezione nel contesto sociale? Sì, il ruolo dell’imprenditore si è trasformato nel tempo, così come è cambiato il tessuto industriale e produttivo del nostro Paese. Una trentina di anni fa era più simile al “padrone delle ferriere”, poi nel tempo è prevalso un mo- dello più aperto e volto al coinvolgimento di tutta la strut- tura manageriale dell’azienda. L’imprenditore è portato ad avere un maggior dialogo all’interno della sua impresa ma anche all’esterno: oggi una buona azienda è chiama- ta a dar conto del proprio operato a tutti i suoi stakehol- der, deve essere capace costantemente di mettersi in di- scussione e di adeguarsi alle necessità delle persone in primis e del mercato. Tuttavia penso che il ruolo principale del buon imprendi- tore sia quello di leader. Ed è importante tenerlo ben di- stinto dai ruoli esecutivi e manageriali, altrettanto fonda- mentali per il successo dell’impresa. In questi anni si sono formati manager di altissimo livello in grado di sviluppare e attuare le strategie dell’imprenditore/leader ma perché un’azienda abbia successo l’imprenditore non deve e non può sostituirsi ai manager e viceversa. Oggi anche le imprese sono oggetto di attenzione pubbli- ca, c’è una grande permeabilità delle informazioni, mol- ta attenzione ai propri interlocutori e un dialogo aperto e costante con l’opinione pubblica tramite canali di comu- nicazione immediati e diffusi come i social network, i si- Giuseppe Costa Servizi/Ricreativi, culturali, didattici - Genova

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