Civiltà del Lavoro, n. 1/2019
CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 13 rendo molti rischi, oltre a quelli che già abbiamo analizza- to. Il punto è che la Ue e la Uem o vanno avanti o vanno indietro perché la routine delle procedure non regge alle sfide del XXI secolo. I due stati “forti” si avviano a esse- re “mini-potenze” nel mondo economico bipolare per ora con Stati Uniti e Cina e poi tripolare con India e poi (forse) quadripolare con l’unione delle due Coree e il Giappone. La Francia diventerebbe – e già lo è – una mini-potenza nucleare solo perché ha un seggio al Consiglio di Sicurez- za Onu; la Germania è una mini-potenza stile cinese o una macro-potenza stile svizzero, per la sua precisione chirur- gica. Infine l’Italia, se tutto va bene, diventerebbe il Paese dei souvenir per le sue meraviglie artistiche. Già dal 2004 al 2015 le quote sul Pil mondiale sono cam- biate molto: gli Usa sono scesi dal 28% al 24% e la Ue dal 26% al 22%, mentre la Cina è cresciuta dal 5% al 15%. In parità di poteri di acquisto (Ppp) la Cina ha già supera- to oggi Stati Uniti e Ue e le previsioni del Fondo moneta- rio internazionale danno al 2050 la Cina al 20%, gli Usa al 12%, la Ue al 9%, l’India al 5%. Quali politiche e strategie dovrebbero allora seguire la Ue e la Uem? Un ulteriore allargamento non sembra incoraggiante vista l’esperienza dell’Est Europa e il Re- gno Unito, che ha avuto molto più di quanto ha dato alla Ue, se ne va. Del sovranismo pericoloso, ma anche oscillante tra il vel- leitario e il ridicolo, dei paesi dell’Est-Ue abbiamo detto. La Brexit si avvia a essere la “cartina di tornasole” che » LE TAPPE PRINCIPALI Dal 23 al 26 maggio i cittadini degli Stati membri dell’Unione europea saranno chiamati a eleggere i deputati al Parlamento europeo per formare la nuova Assemblea. Il numero dei deputati passerà da 751 a 705 per effetto del recesso del Regno Unito, fissato al 29 marzo prossimo. Per entrare in vigore, qualsiasi accordo di recesso tra l'Unione europea e il Regno Unito dovrà essere approvato dal Parlamento europeo con la maggioranza semplice dei voti espressi (articolo 50, paragrafo 2 del Trattato). L’Italia potrà eleggere 76 deputati e l’età minima per essere candidati è di 25 anni, a differenza di altri paesi dove sono sufficienti 18 anni. Il 15 maggio è previsto un dibattito a livello europeo fra i candidati principali alla presidenza della Commissione europea nella sala plenaria di Bruxelles. Il dibattito sarà organizzato e trasmesso da Eurovision, l'Unione europea di radiodiffusione. Dal 27 maggio i nuovi deputati eletti avvieranno i negoziati per la costituzione dei gruppi politici. Per costituire un gruppo politico sono necessari 25 membri e almeno un quarto degli Stati membri deve essere rappresentato all'interno del gruppo. Il 2 luglio inizierà la nona legislatura del Parlamento europeo e i deputati si riuniranno a Strasburgo per la sessione costitutiva. Eleggeranno il presidente, i 14 vicepresidenti e i cinque questori dell'Assemblea, oltre a decidere il numero e la composizione delle commissioni parlamentari permanenti. PROSSIMA COMMISSIONE E PROCEDURA PER ELEGGERE IL PRESIDENTE Per scegliere il nuovo presidente della Commissione europea, il presidente del Consiglio europeo consulta il nuovo Parlamento tenendo conto dei risultati emersi dalle urne. Propone quindi un candidato al Consiglio europeo, che vota la proposta. Una volta approvata, la palla passa al Parlamento europeo, che dovrà approvare il nuovo presidente della Commissione a maggioranza assoluta (metà dei deputati eletti più uno). Se il candidato non ottiene la maggioranza (segue a pagina 15) Verso le elezioni europee
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