Civiltà del Lavoro, n. 1/2019

INCHIESTA CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 52 VERSO UN’ ECONOMIA DELL’ INFORMAZIONE di Rainer Masera, presidente Facoltà di Economia-Università Guglielmo Marconi, Roma L’Italia ha bisogno di infrastrutture sia fisiche sia immateriali per recuperare produttività NUOVE sfide sono poste a livello mondiale da grandi megatrend: intelligenza arti- ficiale, sistemi cyberfisici, di- gitalizzazione, servitizzazione (crescente interconnessione fra beni e servizi). I cambiamenti modificano in profondità le esigenze di investimenti in infrastruttu- re pubblici, privati e realiz- zati in partenariato. Mutano i valori e gli atteggiamenti, in particolare rispetto all’am- biente e ai rischi climatici. I trend demografici hanno im- patti fondamentali sulla mi- grazione, l’invecchiamento e l’urbanizzazione. La rapidità del cambiamento aumenta inevitabilmente l’incertezza, richiede un approccio olistico per comprendere i processi e gestire i rischi e le opportunità. Il nuovo scenario accentua l’importanza di investimenti in capitale fisico, umano e sociale, efficienti ed efficaci, sempre più collegati in network complessi e interattivi. I principali organismi internazionali stimano che nei pros- simi vent’anni sarebbero necessari investimenti per oltre 60 trilioni di dollari a livello mondiale. Nell’Unione euro- pea il divario tra accumulazione di capitale in infrastrut- ture prevista e quella che sarebbe giustificata sulla base di criteri costi-benefici può raggiungere i 500 miliardi di euro l’anno nella prossima decade. La definizione di infrastrutture alla quale si fa qui riferi- mento va aldilà del tradizionale capitale fisico, si focaliz- za su capitale di conoscenza, innovazione, ricerca e svi- luppo, educazione, ambiente (infrastrutture verdi). La ridotta “capacità fiscale” in molti paesi, e segnatamente in Italia, nonché l’esigenza di interazione fra settore pubbli- co e settore privato richiedo- no nuove e intelligenti forme di partenariato. Comunque è necessario che il processo di selezione e di realizzazione dei progetti av- venga sulla base di benefi- ci netti superiori ai costi e di NPV>0 (valore attuale netto superiore a zero). I processi in atto stanno por- tando a una produzione indu- striale sempre più automatiz- zata e interconnessa, con un contestuale incremento della dimensione (e del valore aggiunto) di servizio nelle rela- zioni cliente-fornitore; prodotti e servizi si intrecciano. La rivoluzione tecnologica implica grandi benefici potenziali ma anche gravi rischi. L’educazione diventa fondamenta- le per trasformare il momento critico di cambiamento in un’occasione favorevole per avanzamento e competitività. Intelligenza artificiale e sistemi cyberfisici rimpiazzeranno molti lavoratori non solo nell’industria ma nell’intera eco- nomia. Si stima che nel prossimo decennio circa la metà dei posti di lavoro oggi esistenti sia a rischio perché può essere rimpiazzata da macchine intelligenti. Ma il nume- ro di nuovi posti di lavoro potenziali per coloro che han- no training e capacità nei nuovi settori può più che con- trobilanciare lo spiazzamento sopradescritto. La competitività nei mercati del lavoro che stanno emer- Rainer Masera

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