Civiltà del Lavoro, n. 1/2019

FORUM La trasformazione digitale della Pa Quasi 30 miliardi di euro, circa due punti di Pil. Secondo le stime più diffuse, tanto costa al Paese l’inefficienza del sistema pubblico. La trasformazione digitale della Pubblica amministrazione italiana è quindi il tema strategico per ri- durre deficit e debito pubblico. Fondamentale che questo cambiamento avvenga con la velocità e le caratteristiche qualitative necessarie a produrre un vero e proprio salto di efficienza e funzionalità nella Pubblica amministrazio- ne, trasformandola in un fattore di accelerazione dei pro- cessi innovativi in atto nell’economia italiana In questi ultimi anni, è stato dato slancio a una serie di grandi progetti attraverso il rilancio del Piano triennale per l’informatica pubblica. Fra questi l’Anagrafe naziona- le della popolazione residente (Anpr), il nuovo modello di interoperabilità il cui obiettivo è quello di semplifica- re l’interazione tra pubbliche amministrazioni e mercato, senza vincoli sulle implementazioni e senza la necessità di integrazioni ad hoc; il Data & analytics framework (Daf), e cioè il sistema centralizzato in corso di realizzazione per stimolare la valorizzazione dei dati pubblici, promuove- re la diffusione degli open data e facilitare i processi di analisi dei dati da parte di amministrazione e aziende; Il sistema per la Gestione elettronica dei pagamenti verso la Pa (pagoPA) che, attraverso l’interconnessione di tutti i prestatori di servizi di pagamento alle pubbliche ammi- nistrazioni, consente al cittadino di effettuare il pagamen- to scegliendo lo strumento e l’ente preferito, mettendo, inoltre, a disposizione i flussi per la rendicontazione e la riconciliazione automatica; il Sistema pubblico per l’iden- tità digitale (Spid), e cioè un sistema nazionale di autenti- cazione aperto anche ai privati che, attraverso credenzia- li classificate su tre livelli di sicurezza, semplifica l’accesso ai servizi di Pubblica amministrazione e aziende; la Car- ta d’identità elettronica (Cie), rilasciata su supporto infor- matico dalle amministrazioni comunali e dotata di oppor- tuni elementi utili a dimostrare l’identità del suo titolare. Il problema è la lentezza con cui viaggiano questi processi. A oggi, per esempio, hanno aderito all’Anpr 1.293 comu- ni su 8mila, per una popolazione di 15 milioni di abitanti. La percentuale di popolazione in possesso della Carta d’i- dentità elettronica supera di poco il 10%, mentre le iden- tità digitali secondo Spid non giungono a tre milioni. Le procedure di acquisto pubblico dell’innovazione so- no obsolete. Occorre cambiare paradigma. La trasformazione digitale non si acquista “un tanto ad ore”, si progetta insieme, pub- blico e privato, attraverso procedure di partecipazione » CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 61 IL DIGITAL INNOVATION HUB NETWORK DI CONFINDUSTRIA Fonte:Confindustria digitale 24 DIH 250 incontri sul territorio 25 mila imprese coinvolte FRIULI VENEZIA GIULIA Pordenone + Udine LOMBARDIA Bergamo, Brescia, Milano TRENTINO ALTO ADIGE Trento + Bolzano VENETO Belluno, Venezia, Verona PIEMONTE Torino SICILIA Catania LIGURIA Genova TOSCANA Firenze UMBRIA Perugia LAZIO Roma SARDEGNA Cagliari CAMPANIA Napoli MARCHE Ancona PUGLIA Bari BASILICATA Potenza CALABRIA Cosenza

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