Civiltà del Lavoro, n. 1/2019
CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 63 FORUM di laurea. Solo il 3% delle lauree ad indirizzo in economia aziendale ha contenuti digitali o Ict. L’impreparazione dei diplomati rispetto alle richieste del mercato (che obbliga le imprese a difficili ricerche di per- sonale e a formare ad hoc i diplomati stessi) e la tendenza dei laureati triennali di informatica ad entrare subito nel mercato del lavoro indicano chiaramente che il rafforza- mento del sistema degli Its (Istituti tecnici superiori, con un biennio successivo al diploma al posto dell’università) è la soluzione migliore per supplire alla carenza di quali- ficazione digitale e Ict dei giovani. In attesa che il sistema universitario riesca a rispondere in modo veloce alle esigenze dell’innovazione tecnologica. Per coprire questo fabbisogno e tradurlo in altrettanti posti IL GAP FORMATIVO NON È SOLO QUANTITATIVO, MA ANCHE QUALITATIVO. DALLE UNIVERSITÀ ESCONO SOLO 7.500 LAUREATI ICT L’ANNO di lavoro occorre: coinvolgere 500mila studenti in Alter- nanza Scuola Lavoro ogni anno; aumentare le risorse de- gli Its per triplicare i ragazzi formati, portandoli da 8mila a 24mila; raddoppiare i laureati in discipline Stem (scien- za, tecnologia, ingegneria e matematica,ndr) portandoli da 7.500 a 15mila. Conclusioni Trasformazione digitale vuol dire in realtà riprogettare il Paese. Questo processo di cambiamento è stato messo in moto. I primi riscontri ci dicono che la strada imbocca- ta sta iniziando a scardinare le incertezze, generando un clima di maggior fiducia nelle possibilità di cambiamen- to. Sul terreno vi sono ormai progetti, piani e agende che tracciano chiaramente i percorsi. A questo punto bisogna solo accelerare, far accadere le cose e fare sì che i trend positivi dell’innovazione mani- festatisi in quest’ultimo periodo abbiano impatti sempre più significativi e visibili sulla crescita economica e sui processi di sviluppo del nostro Paese. Per questo non bi- sogna abbassare la guardia. Il Paese deve compiere la scelta di fondo di voler far par- te a tutti gli effetti della rivoluzione digitale. Con la consapevolezza di poter sfruttare le potenzialità delle tecnologie senza sottovalutare la complessità del- le nuove sfide. Ciò significa acquisire una visione sistemica di governo del cambiamento, che interessi tutti i livelli della società e in grado di trarre valore dall’innovazione in termini di nuo- ve opportunità per l’economia, l’occupazione, la cultura, il welfare, l’amministrazione della cosa pubblica. I compiti della leadership sono chiari. •
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