Civiltà del Lavoro, n. 1/2019
CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 68 FORUM la dinamica, il trend, e che ha conferito un’accelerazione? Il piano Industria 4.0. Ci siamo messi con il Governo, a quel tempo c’era Calenda, e abbiamo detto: o diamo una svolta, oppure non andia- mo da nessuna parte. Abbiamo deciso di fare due cose. La prima è una serie di incentivi: libero ammortamento, il superammortamento sulla ricerca e sviluppo, per la for- mazione, per le startup e li abbiamo messi a disposizio- ne degli imprenditori. Anziché fare bandi a pioggia, in cui l’imprenditore deve fare domanda, poi dopo sei mesi riceve una risposta che normalmente è negativa, abbiamo detto: diamo in ma- no all’imprenditore la decisione, ovvero se si investe in questo tipo di tecnologia se ne ha un vantaggio fiscale. È una rivoluzione che non c’era mai stata prima. Questo è un aspetto importantissimo. L’altro, ugualmente importante, è: non diamo soltanto degli incentivi agli im- prenditori, dobbiamo fare un lavoro capillare di informa- zione e di sensibilizzazione. Ci abbiamo messo la faccia tutti, con Calenda, con i vertici di Confindustria abbiamo fatto il giro d’Italia; personalmente sono stato in 93 città in 24 mesi a parlare con centinaia di imprenditori per far capire loro quanto sia impostante questa fase. In questo modo il messaggio viene dall’alto. Se i vertici di Confindustria e del Governo vanno a Cosenza e dicono quanto sia importante, vuol dire che questo tema è ve- ramente alto nella scala delle priorità del Governo, quindi deve esserlo altrettanto per me in quanto manager, am- ministratore delegato, imprenditore della mia azienda o della mia banca o ancora della mia Unità sanitaria locale. Ricordo, tra l’altro, che il nostro è un Paese ad altissimo contenuto manifatturiero, siamo i secondi in Europa, non abbiamo niente da invidiare alla Germania, nel senso che loro hanno i grandi gruppi, tipo i Bosch, Siemens e co- sì via. Noi non li abbiamo. Normalmente i grandi grup- pi trascinano l’ecosistema dei fornitori, quindi diventano macchine di trascinamento di un intero territorio. Da noi purtroppo non ci sono, ma abbiamo dei campioni, medie imprese, che riescono a fare qualcosa di simile su scala decisamente più bassa. Nel settore manifatturiero italiano siamo pieni di robot, pieni di macchine a controllo numerico, siamo stati sem- pre molto svegli. Ma il problema è stato che queste mac- chine, questi robot, erano molto isolati, cioè non comuni- cavano tra di loro per cui non si riusciva ad estrarre valore perché esso viene dalla condivisione dei dati tra un robot, una macchina a controllo numerico, la catena logistica, i fornitori, i designer, il rapporto con il cliente. È dall’inte- grazione che si estrae valore. Con questi incentivi e tutta questa formazione abbiamo voluto proprio indicare e in- dirizzare questi aspetti specifici. Paolo, parlavi della poli- tica di oggi. È vero, c’è una campagna elettorale ogni sei mesi. Abbiamo perso un anno per tirare fuori una mano- vra perché si era sparsa la voce che tutti questi provvedi- menti non fossero più operativi. Come purtroppo avvie- ne in tante fasi di trasformazione, occorre stare dietro e battere il cavallo finché corre. Si è sparsa la voce che non fosse più importante per il Paese ed è caduta l’attenzione. Devo dire che negli ultimi mesi, per la manovra, abbiamo fatto un lavoro certosino e capillare. Abbiamo ricostruito un insieme di provvedimenti che, non dico battano quel- li precedenti perché noi avremmo voluto tutti di più nel Paese, almeno affrontano quello che stiamo facendo ri- spetto agli altri paesi. Certo, vado in Germania e trovo un programma sull’in- telligenza artificiale da quattro miliardi di euro. I tedeschi hanno messo sul tappeto per i prossimi cinque anni quella cifra per fare in modo che l’intelligenza artificiale diventi NEL SETTORE MANIFATTURIERO ITALIANO SIAMO PIENI DI ROBOT E DI MACCHINE A CONTROLLO NUMERICO. SU QUESTO SIAMO STATI SEMPRE MOLTO SVEGLI. IL PROBLEMA È AVERLI LASCIATI ISOLATI. BISOGNA INVECE METTERE IN CONNESSIONE ROBOT, MACCHINE A CONTROLLO NUMERICO, CATENA LOGISTICA, FORNITORI E DESIGNER. È DALLA INTEGRAZIONE CHE SI ESTRAE VALORE
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