Civiltà del Lavoro, n. 1/2019

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 71 FORUM mo avvitando in una logica economico-finanziaria dalla quale non possiamo uscire. PAOLO MAZZANTI Direi che i temi sono tutti sul tavolo. Quando Catania par- lava dell’incontro fra impresa e startup mi veniva in mente il grattacielo di Milano dove ha sede la Banca Sella onli- ne, S32, perché sta in via Sassoli. Sono stato a visitarla, devo dire che è un esempio tipico di questo incontro fra azienda grande e startup. Sono undici piani, tre o quat- tro li occupa Banca Sella online e negli altri piani ci sono delle startup che si occupano di FinTech. Lì ho visto applicato questo modello in cui c’è una forte interazione fra azienda grande, strutturata, che sta otte- nendo significativi successi nell’ambito dell’online, e mon- do delle startup. Io ero andato per incontrare una di que- ste. Maurizio, ti darei la parola su questa suggestione che ci riporta alla tua azienda di famiglia per estendere poi il discorso a tutto il resto. MAURIZIO SELLA Ho molto apprezzato e ho trovato molto interessante quan- to è stato detto fino ad ora. Al tema del digitale, anche su mia proposta, è stato dedicato Il Convegno nazionale dei Cavalieri del Lavoro che si è svolto a fine settembre. Inoltre si tratta di un ambito nel quale come Gruppo Sel- la siamo da sempre molto impegnati. Oggi il nostro Gruppo eroga credito a circa 150mila socie- tà e per farlo valutiamo oltre al settore di appartenenza, la storia, l’andamento economico e la capacità di raggiun- gere i budget prefissati, anche il livello di digitalizzazione. Più questo è avanzato, infatti, più la società ha un buon andamento, produce utili e contribuisce allo sviluppo ge- nerale e alla creazione di posti di lavoro. È necessario, dunque, che si diffonda una maggior fiducia nel digitale sia tra i privati che nelle istituzioni. Secondo i dati della Commissione europea sulla crescita economi- ca, infatti, a partire dal 2000 l’Italia è al quart’ultimo po- sto. Dopo di noi ci sono soltanto la Bulgaria, la Romania e la Grecia. Questa tendenza è in atto dall’inizio degli an- ni ’90 e, dal mio osservatorio personale e dalle relazio- ni che intrattengo con l’estero, posso ricondurla anche ad una scarsa propensione ad accettare il nuovo, alla paura del cambiamento. Questo deriva anche da alcune convinzioni che si sono molto radicate, ma che non corrispondono al vero. Ne riporto alcuni esempi: “Il digitale toglie posti di lavoro”, “non posso rendere i miei dati visibili a chiunque”. Tutti gli studi, però, dimostrano il contrario e cioè che gli inve- stimenti nel digitale e in generale nell’innovazione cre- ano nuovi posti di lavoro e anche nuove professioni che prima non esistevano, e che la visibilità dei dati non crea alcun problema anzi contribuisce a migliorare il servizio. Se il nostro Paese vuole recuperare lo svantaggio in ter- mini di crescita deve in primo luogo convincersi del fatto che l’uso del digitale nei vari settori non solo è utile per- ché rende più efficienti i processi, ma è anche pressoché privo di rischi di errore. Uno dei primi esempi di digitalizzazione dei processi è sta- to il Telepass, un sistema di comunicazione “macchina a macchina”. In Banca Sella siamo stati i primi a sperimen- tare questa innovazione, negli anni ’80, quando la Società Autostrade ci scelse per sperimentare questo nuovo siste- ma di pagamento dei pedaggi da parte dei loro utenti. Da allora, in quasi 35 anni, non abbiamo mai visto un errore nei pagamenti, perché si tratta di un processo “macchina a macchina” che non sbaglia perché non ha alle spalle un intervento umano e i software sono collaudati in manie- ra perfetta. È noto, infatti, che l’errore è più facile che » LA RESISTENZA PSICOLOGICA AL CAMBIAMENTO È FORTE. EPPURE SI RIESCONO A FARE COSE INCREDIBILI. IO, PER ESEMPIO, GRAZIE A UN VISORE 3D SONO RIUSCITO A MONTARE UN CARBURATORE IN TREDICI MINUTI Maurizio Sella

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