Civiltà del Lavoro, n. 1/2019
CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 75 FORUM Compensation & Organization Manager di Ducati Motor Holding e Corporate Responsibility in Fondazione Ducati, con cui sviluppiamo soprattutto i temi legati alle perso- ne, quindi alla formazione e all’atteggiamento nei con- fronti del cambiamento. LUCA BARONI Vi ringrazio per l’invito, anche perché torno in una sede do- ve ero stato trent’anni fa, sono un ex studente della Resi- denza della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Ho letto con grande interesse il documento che è stato commentato oggi così come la presentazione di settem- bre, in cui ho riscontrato pratiche e situazioni che osservo al mio livello operativo. Oggi sono in Ducati, “rude metalmeccanico”, ma in tutto il mio percorso sono transitato in aziende automotive, nelle quali mi sono imbattuto in questo genere di tematiche, dalla reazione all’innovazione al tema delle competenze, insomma il fattore umano dell’innovazione tecnologica. Lei poco fa ha citato il just in time. Ricordo quando nel 1995 ero responsabile del personale di un’azienda di com- ponentistica automotive. Dovevamo fornire il sistema di scarico, quindi una semplice tubazione di due-tre metri a seconda dei casi, ai vari stabilimenti Fiat, tra i quali quel- lo di Melfi che stava partendo in quel momento. Partimmo da una situazione in cui fornivamo un modello per arrivare a quindici, passando da un magazzino prodotti finiti di 25 giorni ad uno di otto ore. Operare con sole otto ore di magazzino non era assolutamente facile. Ma que- sta multinazionale americana aveva importato tutta una serie di competenze che soprattutto andavano – e arrivia- mo al tema di oggi – a rivoluzionare i processi aziendali. I risultati citati infatti furono ottenuti soprattutto grazie ad un totale reengineering dei processi aziendali, i quali a loro volta spesso richiedono competenze nuove o diver- se rispetto a quelle originali. Per l’esperienza che sto facendo adesso anche in Ducati, dove da un lato faccio quel mestiere che lei ha descritto, quindi sviluppo del personale, organizzazione e compen- sation e dall’altra parte per la Fondazione Ducati seguo i progetti di corporate responsibility in ambito education, posso riscontrare due aspetti. Il primo, in termini che penalizzano il nostro sistema Paese, è la carenza, se non assenza, di leadership nei più diver- si ambiti, politici e istituzionali. Collaborando con istituti scolastici, enti formativi e associazioni territoriali osservo come l’interlocuzione tra mondo imprenditoriale e mondo scolastico sia profondamente diversa a seconda dei terri- tori; non solo la solita dicotomia Centronord-Sud, ma an- che all’interno dei territori, nei singoli distretti. Il secondo aspetto riguarda l’informazione e la comuni- cazione, sugli aspetti valoriali da trasmettere. Questo ri- guarda sia i ragazzi che le famiglie, cioè come vengono percepiti determinati lavori e competenze, quindi la ne- cessità di formarsi e addestrarsi in certi ambiti. È chiaro che la digitalizzazione è ovunque, la viviamo in- dividualmente per quanto riguarda la nostra vita relazio- nale, sociale o di semplici clienti. Questo dovrebbe inse- gnarci qualcosa, nel senso di abbattere tutta una serie di paure e diffidenze che, invece, si riscontrano ancora a li- vello imprenditoriale e istituzionale. Tutti gli esempi che sono stati fatti – se ne potrebbero fa- re altrettanti – ci insegnano che non ci deve essere pau- ra di andare a perdere o a peggiorare delle situazioni di vantaggio: queste cambiano, evolvono, si trovano ovvia- mente le soluzioni o le contromisure, ma soprattutto si arriva a degli utilizzi e a delle potenzialità inimmaginabili. Le generazioni che ci seguono, per esempio i giovani, » LA DIGITALIZZAZIONE È OVUNQUE, QUESTO DOVREBBE INSEGNARCI QUALCOSA, NEL SENSO DI ABBATTERE PAURE E DIFFIDENZE CHE, INVECE, SI RISCONTRANO ANCORA A LIVELLO IMPRENDITORIALE E ISTITUZIONALE Luca Baroni
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