Civiltà del Lavoro, n. 2/2019
15 Civiltà del Lavoro maggio 2019 tazione dell’Italia, che è il più grande valore su cui possiamo contare”, esordisce aprendo i lavori del workshop il Presi- dente della Federazione dei Cavalieri del Lavoro Antonio D’Amato. E non è un caso la scelta di Matera, per decenni indicata come esempio di degrado, oggi è esempio di pro- gresso. “Siamo qui – prosegue D’Amato – perché abbiamo una visione, come imprenditori sappiamo che l’Italia ha la forza per competere con il mondo e immaginiamo che da un luogo intriso di storia si possano elaborare modelli per continuare a scrivere il futuro”. “CONOSCERE PER COMPETERE”: I PROTAGONISTI DEL WORKSHOP . “Stiamo vivendo una stagione di rinno- vata e ritrovata reputazione” ricorda il sindaco di Matera Raffaello de Ruggieri. “Sessanta anni fa ci siamo chiesti: sia- mo i figli della miseria o della storia? Matera è spazio geo- grafico che si è fatta storia. Se vive da 8mila anni vuol dire che siamo riusciti, ogni volta, a costruire nuova storia e og- gi continuiamo a farlo”. Ai saluti del primo cittadino seguono quelli di Salvatore Ad- duce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 e Gianni Carità, presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, che esorta a inserire in una cornice immediatamente europea ogni futuro tentativo di rilancio economico e sociale. Tra la relazione di scenario della Svimez e gli interventi del ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli e del Presidente D’Amato, due tavole rotonde animate rispet- tivamente da Patrizio Bianchi, ordinario di economia appli- cata presso l’Università di Ferrara e assessore regionale al Coordinamento delle Politiche europee, alla Scuola, Forma- zione professionale, Università, Ricerca e Lavoro della Emi- lia-Romagna, Alberto Bombassei, presidente Brembo e pre- sidente di Kilometro Rosso, Gaetano Manfredi, presidente della Crui – Conferenza dei Rettori delle Università italiane e Nicola Rossi, ordinario di economia politica all’Universi- tà Tor Vergata; e dai Cavalieri del Lavoro Angela D’Onghia, già sottosegretario per l’Istruzione, Pietro Di Leo, ammini- stratore unico della Di Leo Pietro, Carlo Pontecorvo, pre- sidente e amministratore delegato di Ferrarelle e Umberto Quadrino, presidente di Tages Holding. LO STUDIO SVIMEZ. Se si mette a confronto il profilo economico-finanziario dei top player del Sud con quello del Centro-Nord, emerge un dato tutt’altro che sconta- to: fatturato medio e redditività delle imprese meridiona- li sono sostanzialmente omogenei a quelli presenti nel re- sto del Paese. “Esiste un altro Sud”, scandisce il direttore di Svimez Luca Bianchi nell’enumerare una serie di cifre in- coraggianti: aumento delle startup innovative, da 280 del 2014 a 2443 del 2018; aumento delle pmi innovative, da 19 del 2015 a 202 del 2018; settori come alimentare, aeronau- tica, automotive, tessile e calzature che registrano gli stes- si tassi di export del Nord. I campioni del Sud agganciano la tenue ripresa 2014-17 e se la giocano nella competizione dei mercati globali. Ma si trat- ta, per l’appunto, di “numeri primi”, di splendide isole che, se non vengono messe in condizioni di contaminare l’eco- sistema in cui vivono e in cui affondano le radici, rischia- no di morire di solitudine. Un rischio reale, tanto che TASSI DI CRESCITA ANNUALI E CUMULATI DEL PIL IN TERMINI REALI (%) PRIMO PIANO Paesi 2008-2014 2015 2016 2017 2015-2017 2008-2017 Mezzogiorno -13,2 1,5 0,8 1,4 3,7 -10,0 Centro-Nord -7,1 0,8 0,9 1,5 3,3 -4,1 Italia -8,5 1,0 0,9 1,5 3,3 -5,5 Ue (Composizione corrente) 1,4 2,3 2,0 2,5 6,9 8,4 Germania 5,9 1,7 1,9 2,2 6,0 12,3 Spagna -6,6 3,4 3,3 3,1 10,1 2,8 Francia 3,3 1,1 1,2 2,2 4,5 8,0 Grecia -26,0 -0,3 -0,2 1,4 0,8 -25,4 Fonte: Svimez. Percentuali calcolate su valori concatenati (anno di riferimento 2010)
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