Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

63 Civiltà del Lavoro maggio 2019 FOCUS delle leggi e con l’attenzione ai cambiamenti in atto nella società l’esatto contrario della vulgata corrente. A questo proposito credo che la civiltà occidentale possa, senza dub- bio, richiedere dei cambiamenti e introdurre dei correttivi, ma, al tempo stesso, non possa temere alcun paragone se confrontata con altri tipi di organizzazione sociale. La stessa Repubblica Popolare Cinese ha dovuto inchinar- si al capitalismo e mutuare dalla stessa organizzazione e regole insite nel mercato e ciò al fine di migliorare le con- dizioni di vita della popolazione, sia pur creando e accet- tando disuguaglianze sociali superiori a quelle che si regi- strano in Occidente. Dalla responsabilità sociale d’impresa alla sostenibili- tà. Oggi per le aziende gli scenari si fanno sempre più sfidanti. Come si inserisce il tema della legalità in que- sto percorso? Da sempre le imprese hanno avuto una forte responsabili- tà sociale. Su questo punto anche i recenti studi economi- ci evidenziano “l’importanza dell’etica sia nei confronti del diritto sia nei confronti dell’economia per desumere la li- ceità del comportamento degli operatori”. I cambi di paradigmi in ambito imprenditoriale sono in sin- tonia con i continui mutamenti in atto nella presente so- cietà liquida, iperconnessa, globalizzata. Ritengo tuttavia che se le compatibilità auspicate troveran- no aggiustamenti e maggior legalità effettiva ciò sarà un aiu- to alle imprese per conseguire i migliori risultati e faciliterà il loro lavoro e adeguamento. È la nostra società nel suo complesso che dovrà essere più propensa ad agire “nella legalità” e per determinare ciò sarà necessario investire maggiormente nella ricerca e nell’istru- zione in senso generale, rendendo operativi regolamenti e contrappesi politici e amministrativi, che sono previsti, ma spesso male applicati o del tutto ignorati. Come Cavaliere del Lavoro e come uomo d’impresa sen- te una particolare responsabilità nel trasmettere i valori della legalità alle nuove generazioni? Sento fortemente la responsabilità di concorrere, come persona e imprenditore, alla diffusione della legalità. È de- precabile e va sanzionato chiunque e particolarmente un Cavaliere del Lavoro che, nell’ambito personale, operi al di fuori della legge. Sottolineo con fermezza, come chiaramen- te ribadito nello statuto e nel codice etico in vigore presso la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, che sa- rebbe assolutamente inconcepibile che tale comportamen- to non venisse stigmatizzato, senza se e senza ma, in modo chiaro nel contesto associativo di cui tale persona fa parte. Spetta alla magistratura il compito di giudicare e sanziona- re i comportamenti illegittimi dei singoli. Che funzione attribuisce alla formazione e alla divulgazio- ne della legalità quale deterrente dei fenomeni corruttivi? Ritengo che la nostra società abbia particolarmente biso- gno di migliorare la consapevolezza e la cultura della lega- lità. Riprendendo l’importante tema della corruzione tutti debbono essere coscienti che colui che la pratica (corrot- to o corruttore) “non commette un peccato veniale, ma è il peccato capitale della democrazia perché sgretola le ba- si della convivenza. Corrode i fondamenti della vita demo- cratica, senza che i protagonisti di questo crimine si sen- tano responsabili”. Il concetto e il severo giudizio sopra espressi devono es- sere diffusi e diventare sentire e patrimonio comune della nostra società. Sarà possibile realizzare ciò coinvolgendo soprattutto i giovani con un forte impegno e la testimo- nianza di tutte le persone oneste e di buona volontà che fanno parte delle varie comunità esistenti sul nostro terri- torio civili, religiose e pubbliche. Non disperiamo. Non siamo peggiori di altri popoli; pos- siamo dimostrare che le diversità insite nel nostro stupen- do Paese sono un punto di forza e non di debolezza. Profilo CARLOALBERTO CORNELIANI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1991. Ha guidato l’azienda di famiglia, la Corneliani SpA, per quasi sessant’anni, portandola ai vertici del settore dell’abbigliamento internazionale nella produzione di fascia alta sartoriale e su linee di prestigio prodotte su licenza. Attualmente è presidente del Collegio dei Probiviri dei Cavalieri del Lavoro È la nostra società nel suo complesso che dovrà essere più propensa ad agire “nella legalità” e per determinare ciò sarà necessario investire maggiormente nella ricerca e nell’istruzione

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