Civiltà del Lavoro, n. 3/2019

33 Civiltà del Lavoro luglio 2019 PRIMO PIANO SERENA GAGGI Alfiere del Lavoro 2018 Ingegneria aerospaziale, Politecnico di Milano Il nostro voto serve Prime elezioni europee per lei. È andata a votare? Sì e per farlo sono dovuta tornare a casa a Trieste. Mi sono informata per sapere se per i fuorisede era possibile votare fuori dal proprio Comune di residenza ma così non è. Inoltre non ho potuto usufruire dello sconto sulle tariffe dei treni perché la notizia di questa facilitazione è stata diffusa so- lo poche settimane prima del voto e non avevo con me la tessera elettorale da esibire all’acquisto. Un conto è torna- re da Milano a Trieste, ma per chi deve attraversare l’Italia da nord a sud è ben diverso. Trovo che le procedure burocratiche siano un pochino in- sidiose e molti colleghi fuorisede infatti hanno protestato. D’altra parte, anche se sembra una frase fatta, il futuro è quello che vivremo noi e penso sia importante per la no- stra generazione poter esprimere il nostro voto. Come ha vissuto il voto? Votare è sempre un privilegio che però forse non tutti col- gono. Il fatto che si votasse per il Parlamento europeo ha reso tutto più intenso perché si trattava di scegliere i par- lamentari italiani che si rapporteranno ai colleghi di tutti gli altri paesi. Personalmente vedo l’Europa come un insieme di tanti Stati ognuno dei quali può dare il proprio contri- buto per aiutare se stesso e gli altri. Secondo alcuni si tratta di un progetto politico in crisi. Che ne pensa? Non saprei dirle di preciso. Certamente ho notato che nell’ul- tima campagna elettorale si è parlato molto di più degli in- teressi nazionali, di come favorire lo sviluppo economico italiano, le imprese locali. Tutti aspetti che in qualche mo- do sono collegati. Ha potuto documentarsi prima del voto? Ho seguito i tg e mi sono basata sui programmi dei partiti. È riuscita a trovare contenuti e candidati nei quali ri- conoscersi? Ogni programma presentava dei punti di mio interesse, poi facendo un bilancio sono riuscita a scegliere. Bisogna tene- re presente che durante la campagna elettorale ciascuno dice ciò che è più “comodo”, ma poi solo se si approfondi- sce si comprende se quanto promesso viene mantenuto. SILVIO ROSSINI Alfiere del Lavoro 2018 Ingegneria meccanica, Politecnico di Torino L’Ue va riformata Elezioni europee, come le ha vissute? È stato un momento importante. Nonostante il poco tem- po a disposizione per motivi di studio, ho cercato di docu- mentarmi fra tv, giornali e web per avere uno sguardo di insieme. Ne abbiamo parlato molto fra colleghi, anche per- ché nello stesso periodo si sono svolte le elezioni studen- tesche e nelle chat di gruppo programmi e informazioni sui due appuntamenti spesso si sono mescolati. Cosa pensa del risultato? Ho notato la bassa affluenza italiana. C’è forse uno scorag- giamento generale dovuto ai frequenti cambi di governo, che non sempre portano i cambiamenti sperati dagli elet- tori. Molti studenti del Politecnico, provenienti da varie re- gioni d’Italia, lamentavano inoltre il fatto di dovere per forza recarsi nel proprio Comune di residenza per poter votare, spendendo non poco per spostarsi. E nonostante le dif- ficoltà logistiche tanti miei colleghi hanno comunque af- frontato il viaggio. Cosa l’ha colpita della campagna elettorale? Che pur essendo elezioni per il Par- lamento europeo si sono spesso tra- sformate in valutazioni sui rispettivi governi nazionali, tanto che, nel caso italiano, si è parlato di ribaltamento degli equilibri interni alla maggio- ranza. Il rischio è quello di perdere di vista il vero scopo. In molti Pae- si è cresciuto il consenso per i mo- vimenti antieuropeisti e questo de- ve fare riflettere sul fatto che forse alcuni problemi sono stati mal gestiti, contribuendo a far crescere il malcontento nella popolazione. L’Unione europea è un progetto ancora valido? La Bre- xit e il gruppo dei paesi di Visegrád sono un allarme? Per me l’Ue resta un’istituzione importante, ma necessita di essere riformata sotto molti aspetti per adattarsi ai cam- biamenti politici, economici e sociali in corso. Ad oggi cosa è stato risolto dall’Europa e cosa no? Per esempio la crisi economico-finanziaria di qualche anno fa è stata parzialmente superata. Resta invece ancora senza soluzione la questione dei flussi migratori, un problema glo- bale che va affrontato e che proprio per l’assenza di una cor- retta gestione è sfociato in fenomeni di discriminazione.

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