Civiltà del Lavoro, n. 3/2019

Profilo ANTONIO PATUELLI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2009 per il forte sviluppo dato alla Cassa di Risparmio di Ravenna SpA, capogruppo dell’omonimo Gruppo Bancario, di cui è presidente. È presidente dell’Associazione Bancaria Italiana 44 Civiltà del Lavoro luglio 2019 ATTUALITÀ L’emissione di titoli di debito anche europei potrebbe innescare circuiti virtuosi superiori a quanto normalmente si possa immaginare Certamente l’emissione di titoli di debito anche europei, finalizzati a sostenere la realizzazione di grandi investimenti, come quelli infrastrutturali, potrebbe innescare circuiti vir- tuosi superiori a quanto normalmente si possa immaginare. C’è anche il tema del completamento dell’Unione ban- caria europea con la garanzia europea dei depositi. Co- sa manca per raggiungere questo obiettivo? Occorre certamente completare l’Unione bancaria europea, ma per realizzare questo grande obiettivo strategico non manca solo la garanzia europea sui depositi, ma, innanzitut- to, un’identica legislazione bancaria, finanziaria, fallimenta- re, fiscale e penale dell’economia. Senza questa omogeneizzazione, sarà difficile anche otte- nere la garanzia europea per i depositi. Questa nuova Legi- slatura dell’Unione europea deve, quindi, divenire sostan- zialmente ri-costituente per un’Europa più orientata allo sviluppo e alla crescita di tutte le sue componenti, recupe- rando i grandi ideali dei Padri fondatori dell’Europa unita dopo le tragedie delle due Guerre mondiali. Le banche hanno di fronte la prospettiva dell’innovazio- ne tecnologica (il cosiddetto Fintech) che potrebbe far nascere nuovi competitori finanziari nelle aziende tec- nologiche: Facebook ha, per esempio, annunciato la na- scita di una propria valuta elettronica. Come fronteg- giare questa sfida? Le banche sono protagoniste nelle innovazioni tecnologi- che, innanzitutto investendovi delle enormi cifre annualmen- te, e sono cresciute nella competizione del mercato libero, aperto e regolato.Per essere competitivi con le banche non basterà avere tecnologie (peraltro non in monopolio), ma dovranno essere rispettate sempre da tutti i competitori tutte le complesse regole alle quali soggiacciono le banche, a cominciare dalle inderogabili norme riguardanti la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Come vede lo sviluppo del sistema bancario e del Paese nei prossimi cent’anni? Non esiste più un sistema bancario almeno dal 1993, quan- do il nuovo Testo unico bancario trasformò le banche in imprese, tutte diverse e tutte in competizione fra loro. Non esiste, quindi, un “modello di banca”, poiché ciascuna impresa ha il proprio piano industriale e le sue metodolo- gie e strategie di competizione nel mercato. Inoltre è fortissima la concorrenza fra le banche in Italia, in Europa e in Occidente, per cui la dinamicità delle iniziative delle imprese bancarie, l’economicità nel loro operare, le capacità di innovazione e di responsabilità sociale, nonché le sensibilità etiche e di massimo rispetto delle normative tutte, rappresentano terreni di competizione in qualità fra le banche per il progresso. Antonio Patuelli

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