Civiltà del Lavoro, n. 6/2019
FORMULA BONOMETTI. I cent’anni di OMR da Rezzato alla Ferrari “Grazie a qualche settimana pas- sata in o cina durante le vacanze scolastiche, sapevo che cosa fosse un trapano o come si montasse un pezzo sul tornio, ma niente di più. Da spensierato ed estroverso che ero, mi rinchiusi per almeno dieci anni in una riservatezza cocciuta e iperattiva, tutta mirata a tenere in piedi l’azienda e a svilupparla”. Con queste parole Marco Bono- metti descrive il passaggio più im- portante della sua vita, da ragazzo a uomo. Un passaggio traumatico, segnato dalla scomparsa del padre Carlo, avvenuta nel 1977, quando lui ha solo 22 anni, è prossimo a laurearsi in ingegneria e si trova ad assumere la responsabilità di gui- dare l’azienda di famiglia, le O - cine meccaniche rezzatesi. “Ma senza di loro non ce l’avrei mai fatta”, aggiunge Bonometti. Dove “loro” sono i familiari, a ini- ziare dal fratello Francesco, dalla mamma e la sorella, ma anche gli operai e i tecnici che si stringono all’imprenditore/ragazzo e lo ac- compagnano in una straordinaria avventura. www.omrautomotive.com Logo OMR 100 anni Cav. Lav. Marco Bonometti Quella di Omr è la tipica storia di successo di un’azienda italiana. Che nasce cent’anni fa esatti, nel 1919, al servizio dell’economia locale, impegnata dapprima nelle macchine per la lavorazione del marmo, poi in quella del legno, in ne nel settore rivelatosi più ric- co di opportunità, ovvero quello dell’automotive che vede Brescia seconda solo alla Motor Valley emiliana. A ermandosi come for- nitore di componenti (motori, tra- smissioni, telai) delle grandi case dell’automobile come dei marchi più prestigiosi, a partire dalla Fer- rari, Omr evolve da impresa lo- cale a grande azienda nazionale, a multinazionale. Senza tradire le sue origini locali. Lungo la Padana superiore, la statale che da Brescia attraversa Rezzato, c’è una scultu- ra, un grande masso di marmo che sorregge un telaio Ferrari: sinte- tizza l’evoluzione della specie di Omr. Ma senza sottrarsi alle s de della globalizzazione, che portano Bonometti a inseguire il mercato e i suoi clienti aprendo impianti in Marocco, Brasile, Cina, India e da ultimo, negli Usa, a Indianapolis, quando nessuno avrebbe scom- messo un dollaro sull’auto ameri- cana. Tranne Marchionne e lui. DALLE AZIENDE
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