Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

109 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 VITA ASSOCIATIVA L’impostazione originaria era dedicata a favorire la cre- scita del reddito delle persone attive in agricoltura: molte delle misure potrebbero oggi essere definite “aiuti all’inte- grazione del reddito”, ma allora erano viste come misure di sostegno all’agricoltura e, nel caso specifico, della viticoltura. A questa impostazione corrispondeva anche una serie di misure destinate a controllare gli eccessi della produzione che, nel caso del vino, erano conseguenti a superfici estre- mamente ampie, dislocate in zone non sempre vocate ma capaci di abbondanti produzioni per ettaro. Si è ricorsi spesso alla distruzione del prodotto e, nel no- stro settore, abbiamo ancora tutti memoria delle numero- se distillazioni obbligatorie atte a ridurre eccedenze di vino trasformandole in alcol. Ne hanno usufruito in particolare le regioni del Sud. Proprio da questa esperienza e da queste misure sono na- te anche le prime alterazioni al sistema delle denominazio- ni, nel frattempo introdotto in Italia con apposita legge nel 1963. Infatti, molti operatori, consci che i vini Doc non rien- travano nella fattispecie, hanno cercato di sottrarsi all’obbli- go della distillazione favorendo la nascita di nuove denomi- nazioni di origine, non sempre in quelle aree di eccellenza pedoclimatica e di tradizione che la legge indicava. D’altro canto, è in quest’epoca che molte aziende di marca percepiscono la necessità di gestire diversamente il valore delle proprie produzioni e dei singoli territori di cui ciascu- na era espressione, gettando così le basi di scelte econo- miche che aiutassero a superare queste modalità operative, valorizzando nel contempo marchi e prodotti. Ci si rende conto che in prospettive di medio lungo termine e di creazione di brand, le fluttuazioni congiunturali legate alla vendemmia, che sono un elemento naturale e inevita- bile del settore, sarebbero state aggravate attraverso que- sti interventi comunitari sul mercato. Superata questa fase e in conseguenza della maturazione politica nella comunità, che ha dato adito alla creazione dell’Unione europea, abbiamo assistito a un radicale cam- biamento negli strumenti di intervento: possiamo indicare il 2008 come anno dell’inversione di tendenza, quando per la prima volta è stata introdotta una OCM Vino (Organizzazio- ne comune del mercato, ndr) che, pur non trascurando A partire dal 2008 la nuova regolamentazione, pur non trascurando la produzione, ha tenuto in maggiore considerazione il ruolo del mercato

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