Civiltà del Lavoro, n. 6/2019
Civiltà del Lavoro dicembre 2019 51 modo, attraverso pagamenti elettronici rapidi e funzionali, e sempre più completo, con un’offerta di servizi differenziata: ristorazione, cura dell’auto, opportunità di vendita mirate. La sua famiglia è protagonista da più di 80 anni nella di- stribuzione e nella lavorazione del greggio. Secondo molti osservatori nel decennio assisteremo alla completa tran- sizione verso le macchine elettriche. La rete distributiva è pronta al cambiamento? Deve esserlo: la rete di distribuzione dei carburanti è una “infrastruttura strategica della transizione”. La sua capilla- rità e la sua intima correlazione con le abitudini di mobilità degli italiani la rendono un crocevia essenziale e un asset potenzialmente formidabile per guidare i cambiamenti che stanno interessando la mobilità. E che vanno oltre l’avven- to dell’auto elettrica, di cui per ora si vendono poche mi- gliaia di esemplari all’anno a fronte di un parco auto da 38 milioni di vetture. Transizione sostenibile significa infatti far muovere tutti in maniera compatibile dal punto di vista ambientale ed eco- nomicamente accessibile, creando nel contempo ricchez- za per la comunità. Purtroppo nel nostro Paese per molti anni si è guardato al- la rete dei distributori con un approccio al ribasso, di “ridi- mensionamento” e di mero contenimento dei costi, che si è dimostrato inefficace. Non si è infatti partiti da un chiaro disegno di come debba essere la rete distributiva del futu- ro, né si è fissato un benchmark tecnologico e di qualità. Non si sono fatti crescere gli attori più capaci e determina- ti a investire sulla transizione e sulla digitalizzazione, quanto quelli più appiattiti sulla rincorsa a una competizione unidi- mensionale sul prezzo. La rete si è sviluppata in maniera pol- verizzata e priva di indirizzo: a oggi sono oltre 6mila i punti vendita senza marchio presenti nel territorio. Inevitabile, in questo contesto, lo sviluppo di una dilagante illegalità che, in assenza di controlli, ha permesso ai peggiori di prospe- rare a danno dei migliori e degli onesti. Noi crediamo che serva un approccio opposto, di rilancio e non di ridimensionamento: serve avere una visione chiara del futuro e incoraggiare gli attori che hanno voglia di per- seguirla, tenendo al centro l’interesse del cliente. Quali le principali innovazioni che state realizzando in tal senso? Anzitutto – e sembrerà strano per una azienda ad alto tas- so tecnico e industriale – ci siamo dotati di uno strumento culturale. Ci serviva, infatti, un mezzo capace di unificare la nostra cultura aziendale, e per portare nell’operato di tut- ta l’azienda l’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità. Per farlo abbiamo scelto di creare una Corporate Academy per formare tutti i nostri dipendenti, i gestori dei distribu- tori e i nostri partner. Dentro l’Academy, che ha una sede a Roma e una a Falconara Marittima, collaboriamo con le maggiori istituzioni formative del Paese per creare un ba- gaglio di saperi negli ambiti chiave per la nostra crescita: la cura del cliente, la leadership manageriale, la sostenibi- lità. L’Academy poggia su partenariati importanti: con l’Al- leanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile abbiamo defini- to una strategia di sostenibilità ambiziosa. Con docenti del Politecnico di Milano stiamo cambiando il modo in cui ci rapportiamo con i clienti. E nelle Marche, dove abbiamo lo stabilimento industriale più grande, lavoriamo insieme alla Confindustria locale e all’Università Politecnica delle Mar- che per costruire valore per tutto il territorio. L’innovazione passa poi per importanti accordi strategici volti a portare le nuove forme di energia nei nostri punti vendita: con Snam stiamo costruendo 26 nuovi distributo- ri a metano sulla nostra rete e con Enel siamo stati i primi a affiancare le ricariche elettriche a quelle convenzionali. Con oltre 5.100 stazioni di servizio siamo presenti nel 100% delle regioni, ricopriamo la quasi totalità delle province ita- liane: sappiamo bene che la transizione verso modelli di mobilità più sostenibile passa da noi.
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