Civiltà del Lavoro, n. 6/2019
Civiltà del Lavoro dicembre 2019 65 Quando ha scoperto il suo talento per la meccanica? Già all’Istituto tecnico ero uno dei migliori allievi, ma quan- do diventai padre in giovane età, fui forzato a impegnarmi e lavorare ancora più duramente, cercai vari lavori da svol- gere oltre al lavoro alla Volvo. Un giorno mi resi conto che conoscevo il mio lavoro be- nissimo ed ero uno dei migliori operatori al tornio di tutta la Volvo. Allora, chiesi al mio caposquadra se potevo fare dei lavori aggiuntivi a casa nel mio tempo libero e lui ac- consentì. Comprai il mio primo tornio al prezzo equivalen- te a 800 euro di oggi, pagandolo a rate e iniziai a lavorare nel garage di casa mia. È così che è iniziata la mia carriera. Prima di arrivare al mondo delle biciclette si è occupa- to di meccanica. Cosa l’ha spinto a passare nel settore delle due ruote? Io ero fornitore di una ditta del Atlas Copco, che si chia- mava Toolex Alpha. Toolex Alpha costruiva le macchine per fare Cd Rom. La mia ditta era fornitrice di componenti di altissima precisione. Un giorno i manager di Atlas Copco mi telefonarono per sentire se ero interessato a compra- re la loro azienda. Sapevo che era in difficoltà e dissi di no. Insistettero moltissimo dicendomi: “Signor Grimaldi, per- ché non viene almeno a vedere?”. Andai un lunedì e il gior- no dopo avevo già acquistato la ditta. All’atto dell’acquisto mi garantirono che se fossi stato in difficoltà mi avrebbe- ro aiutato e sostenuto. Quando iniziai a gestire la ditta non c’erano ordini ed erano due o tre mesi che non riceveva- no nessun ordine. Ero molto preoccupato. Quindi, chiesi al nostro ingegnere responsabile dello sviluppo prodotto di aiutarmi a trovare delle soluzioni. Decidemmo di recarci insieme a una fiera in Germania. Appena entrato in fiera, mi resi conto che i concorrenti erano estremamente più avan- zati tecnologicamente di noi. Esistevano sul mercato linee di produzione totalmente automatiche che, partendo dalla materia prima (granulato di plastica), riuscivano a produr- re un Cd Rom in dieci secondi; a noi serviva il doppio del tempo per la stessa operazione. Dovevamo ripensare tutto. Abbiamo ristrutturato la nostra ditta in un modo fantasti- co, trovando una soluzione industriale che ci ha reso ca- paci di produrre un Cd in cinque secondi. Eravamo diven- tati i più bravi e tutti i clienti volevano i nostri impianti per la produzione Cd Rom. Furono anni di straordinario sviluppo, tanto che la Citi- bank bussò alla mia porta chiedendomi di acquistare Too- lex Alpha. Alla fine feci un grande affare e con quei capitali ho acquistato la maggioranza di una azienda svedese di bi- ciclette quotata in borsa, la Monark Stiga. Questo è stato il mio primo passo nel mondo del ciclismo. Poi ci sono arri- vati altri marchi come Bianchi, Peugeot e Gitane. Cosa signica per lei la nomina a Cavaliere del Lavoro? La nomina Cavaliere del Lavoro significa moltissimo per me. Mi dà l’opportunità di entrare nella comunità industria- le italiana e nello stesso tempo di poter testimoniare a tan- ti giovani che anche un emigrato può diventare un grande uomo di successo. Sono onorato, fiero e grato all’Italia per questo importante riconoscimento.
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