Civiltà del Lavoro, n. 1/2020
11 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 PRIMO PIANO ho poi sempre cercato di realizzare il massimo di collegia- lità e di continuità negli organismi direttivi e ho sempre va- lorizzato la struttura professionale, la squadra, che ho tro- vato. Lavorerò in stretto coordinamento con il Comitato di Presidenza, con i colleghi Vicepresidenti e con i Presidenti dei Gruppi regionali, ascoltando anche le opinioni di tutti i singoli Cavalieri del Lavoro per quanto possibile. La nostra associazione promuove valori, orientamenti e ri- flessioni sulle questioni di fondo dello sviluppo della società. Non essendo noi un corpo intermedio, non si può applicare alla nostra Federazione il criterio di giustapposizione tipico dei corpi intermedi nei confronti delle istituzioni politiche. Mi atterrò dunque a questi criteri. Anzi ho già cominciato a farlo, visto che il Piano di attività approvato nella riunio- ne del Consiglio Direttivo del 12 febbraio scorso è stato il frutto dell’esame nei due Consigli precedenti e si è avval- so delle indicazioni dei consiglieri e anche dei suggerimen- ti dello staff della Federazione. Quali sono i punti salienti del Piano di attività della sua presidenza? Il punto che è stato più sottolineato negli incontri di prepa- razione è stato quello della comunicazione, cui dedicheremo anche il Convegno Nazionale che si terrà a Bologna in giu- gno. La comunicazione ha assunto un ruolo determinante nella formazione del pensiero collettivo e nel conseguente governo civico e politico della società. Influenza scelte, indi- rizza decisioni in ogni ambito, condiziona la vita quotidiana di cittadini e imprese. Basti vedere che ruolo sta giocando la comunicazione nell’emergenza Coronavirus con cui, a li- vello globale, ci stiamo misurando in questi giorni: quante informazioni relative al contagio da Covid-19 sono corrette, reali, vere e quante sono solo fake news che generano al- larmismo mettendo in ginocchio fasce rilevanti della socie- tà? Quello della natura della comunicazione, dell’etica del- la comunicazione, dei nuovi mezzi di comunicazione, delle regole da applicare al mondo della comunicazione è quindi un tema centrale dei nostri tempi e ad esso dedicheremo il Convegno di Bologna. È un tema sul quale siamo impegna- ti anche con il nostro Piano di attività che prevede un pro- getto ad hoc composto da una serie di azioni che hanno come obiettivo il potenziamento della comunicazione ver- so l’interno e verso l’esterno. Dobbiamo rendere più fluida e costante la comunicazione interna e associativa verso i singoli Cavalieri e i Gruppi territoriali, utilizzando al massi- mo tutti i nuovi strumenti tecnologici. L’obiettivo è realiz- zare un flusso costante di informazione e comunicazione, proposte e idee per realizzare una sorta di “intelligenza col- lettiva” dei Cavalieri del Lavoro, in grado di interpretare la realtà e intervenire tempestivamente nel dibattito pubbli- co sui temi delle nostre riflessioni attraverso gli strumenti della comunicazione esterna.È stata anche sottolineata la necessità di far comprendere meglio all’opinione pubblica il peso e il significato dei Cavalieri del Lavoro, la massima onorificenza economica del nostro Paese, all’interno di un sistema che comprende i Maestri del Lavoro (che sono stati i nostri migliori collaboratori), gli Alfieri del Lavoro (i miglio- ri studenti italiani nel loro anno del diploma di scuola supe- riore) e i Cavalieri della Repubblica. Vogliamo in particolare collaborare di più con i Maestri del Lavoro, che sono 15mi- la e hanno programmi di incontri nelle scuole ai quali Renderemo più fluida la comunicazione interna e associativa verso i singoli Cavalieri e i Gruppi territoriali, utilizzando al massimo tutti i nuovi strumenti tecnologici anche per intervenire tempestivamente nel dibattito pubblico
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