Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

12 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 PRIMO PIANO contribuiremo anche noi e che consentono di incontra- re e di intrattenere decine di migliaia di studenti ogni anno. Nel Piano di attività c’è anche il Progetto Etica degli af- fari, Trasparenza e contrasto alla corruzione. Che obiet- tivi vi proponete in questo delicato settore? I Cavalieri del Lavoro e le loro aziende si sono sempre di- stinti, salvo eccezioni, per la promozione dell’etica e della trasparenza attraverso codici etici e bilanci di sostenibilità. lori etici e sostenibili, e parecchi accettano anche di paga- re un po’ di più per acquistare prodotti e servizi rispettosi delle leggi, dei doveri di ogni cittadino e dei diritti dei lavo- ratori e verso l’ambiente. Non basta fare bene, bisogna anche farlo sapere, soprat- tutto per educare a questi valori i giovani. Come dice il pre- sidente del Gruppo Piemontese, nonché presidente della Fondazione Cavour, Marco Boglione: “Dobbiamo far venir voglia ai giovani di intraprendere, di far crescere le azien- Abbiamo sempre sostenuto che esiste un collegamento tra evasione fiscale e corruzione. Per noi la lotta all’evasione fi- scale e il contrasto a forme corruttive sono fattori fondan- ti del nostro ordine ed elementi necessari per la crescita e uno sviluppo virtuoso di aziende e Paese. Vogliamo rendere più evidenti questi valori e comunicarli all’esterno, anche per stimolare la buona emulazione. Non solo per “buonismo”, ma anche per la convenienza. Molti studi e indagini dimostrano, infatti, che le imprese etiche e sostenibili, quelle che non evadono le tasse e non corrom- pono, raggiungono i migliori risultati, sono le più competi- tive, resistono meglio alle crisi, crescono di più nel tempo e hanno clienti e fornitori più fedeli, perché si sta estenden- do anche nei cittadini e nei consumatori l’attenzione ai va- de, di creare sviluppo e lavoro al fine di poter ambire alla più alta onorificenza, alla nostra”. Un altro punto del Piano di attività riguarda la cultura. E qui siamo in piena continuità con l’azione degli ultimi anni. Bisogna ribadire con forza che la cultura per il nostro Pae- se è un asset fondamentale, non solo perché abbiamo oltre il 50% circa del patrimonio artistico culturale globale che abbiamo il dovere di preservare e valorizzare per offrirlo al mondo e alle future generazioni. Ma anche perché la cul- tura è uno dei fattori che accresce il livello della creatività, è il grande valore immateriale che innerva il nostro “Made in Italy”: le nostre produzioni, la nostra tecnologia, il nostro design sono così desiderati nel mondo perché sono intrec-

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