Civiltà del Lavoro, n. 1/2020
18 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 ATTUALITÀ avuto molto successo in Portogallo, partirà da luglio e sarà facoltativa: solo chi comunicherà al commerciante il codice fornito dall’Agenzia delle Entrate concorrerà alle estrazioni. I premi messi in palio dovrebbero andare da 10mila euro a un milione. Analogamente, i contribuenti che effettueran- no i pagamenti con carta di credito o bancomat potranno ottenere nel 2021 un credito d’imposta proporzionale alle spese effettuate. La lotta all’evasione prevede anche nuo- vi sistemi di tracciabilità dei prodotti petroliferi per evitare evasioni e truffe sull’Iva particolarmente concentrate in que- sto settore, nonché maggiori controlli per le compensazio- ni di crediti fiscali e Iva o per scovare le false cooperative. LE AGEVOLAZIONI FISCALI Le agevolazioni fiscali (tax ex- penditures) sono 636, di cui 466 erariali e 170 relative a tri- buti locali: vero e proprio labirinto che genera minori incassi per lo Stato per 75 miliardi. Tra le più significative, la dedu- zione della rendita catastale dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, pari a 3 miliardi, utilizzato a 26 milioni di contribuenti; le detrazioni per spese sanitarie (3 miliardi per 17 milioni di soggetti); anche il “bonus 80 euro” (9 mi- liardi per 11 milioni di lavoratori) rientra tra le agevolazioni. Sforbiciare le tax expenditures potrebbe rendere parecchi miliardi, ma non sarà facile: se si tagliano le agevolazioni più “ricche” ci sarebbe una rivolta di vaste platee di contribuen- ti; se si tagliano le agevolazioni minori che riguardano po- chi contribuenti (per esempio le agevolazioni per palestre o circoli sportivi), il risparmio per lo Stato non sarebbe signi- ficativo. Alcuni esperti suggeriscono di procedere in modo orizzontale, o rivedendo le percentuali di detraibilità, oppu- re prevedendo un valore complessivo per le agevolazioni di ogni singolo contribuente che potrebbe ridursi al cresce- re del reddito. “Trovo molto più sensato avere una riduzio- ne delle aliquote – dice il ministro Gualtieri – e un peso mi- nore delle agevolazioni anche per semplificare il sistema”. IL PROBLEMA DELL’IVA “Se la priorità è ridurre le tasse sui redditi bassi e medi, occorre anche un intervento sull’Iva – ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baret- ta –. Con la Legge di Bilancio 2020, evitando l’aumento Iva abbiamo fatto risparmiare alle famiglie circa 500 euro, ma abbiamo speso 23 miliardi sui 32 complessivi e sono rimasti pochissimi margini per fare altre cose. Dal 2011, per evitare gli aumenti Iva, abbiamo speso 120 miliardi. Dovremmo stu- diare anche la riforma dell’Iva abbassandola sul carrello della spesa e lasciandola crescere sui beni di lusso e voluttuari”. Con questa “rimodulazione” anziché tutti i 20 miliardi, se ne potrebbero non far aumentare 15 o 16 e recuperare 4 o 5 miliardi da utilizzare per la riduzione dell’Irpef. Ma an- che questa sarà una scelta politica non certo indolore, su cui il ministro Gualtieri rimane molto cauto: “Non confer- mo la riforma dell’Iva – ha detto di recente – perché non abbiamo definito il perimetro della riforma fiscale e ci so- no varie ipotesi”. RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE ED EQUITÀ ORIZZON- TALE “Abbiamo fortemente voluto il taglio del cuneo fisca- le, a totale vantaggio dei lavoratori – ha detto il viceministro dell’Economia Antonio Misiani –. Vale 3 miliardi quest’anno, 5 miliardi nel 2021 e consentirà di abbassare le tasse e au- mentare le buste paga a quasi 16 milioni di lavoratori. Cre- diamo che sia un risultato importante. È il primo passo del- la riforma dell`Irpef. E non vedo contraddizioni tra il taglio della tassazione ai lavoratori dipendenti e un intervento più ampio che riguarderà anche pensionati e lavoratori auto- nomi”. “La riduzione del cuneo fiscale per 3 miliardi, inserita nella Legge di Bilancio 2020 – ha detto Gualtieri – partirà a luglio e porterà a un aumento del bonus degli 80 euro, che passeranno a 100 euro al mese per 11 milioni di lavoratori dipendenti e altri 4,2 milioni, che non avevano gli 80 euro, In vista della prossima presidenza italiana del G20 le idee del governo sono chiare: occorre tassare i colossi del web e occorre farlo attraverso accordi internazionali finalmente in grado di tenere testa a chi in questi anni è cresciuto in modo macroscopico proprio grazie alla debolezza dei singoli Stati
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