Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

33 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 FOCUS venture Telespazio e Thales Alenia Space (rispettivamen- te responsabile dello sviluppo e della gestione di sistemi di terra, operazioni e servizi satellitari la prima e della fabbri- cazione di sistemi satellitari e di infrastrutture orbitali la se- conda) nell’ambito della partnership strategica “Space Allian- ce”; alla partecipazione in Avio, azienda leader per l’accesso allo spazio, che ha sviluppato il lanciatore Vega. Con una certa lungimiranza, circa dieci anni fa, abbiamo da- to vita a e-GEOS, una partnership pubblico-privata in forma di joint venture con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) dedica- ta ai servizi di geoinformazione. Leonardo, con le sue atti- vità, rappresenta oltre l’80% dell’industria spaziale naziona- le italiana e si propone al fianco delle istituzioni a supporto di una strategia che veda il ruolo dell’Italia come potenza spaziale internazionale. L’INDUSTRIAPROTAGONISTA INEUROPAEALL’ESTERO Il settore spazio ha bisogno di una visione di lungo perio- do, di investimenti stabili e di scelte coerenti e condivise. I 14,4 miliardi di euro stanziati dall’Esa alla recente conferen- za interministeriale a Siviglia, hanno visto l’Italia protagoni- sta, con 2,2 miliardi di euro, terzo contributore dopo Ger- mania e Francia. Un impegno significativo che conferma le eccellenze della nostra industria e riconosce le importanti ricadute scientifiche e tecnologiche del settore. L’investi- mento è, infatti, un volano per l’economia: si stima che per ogni euro investito ne ritornino nel circuito economico tre per via diretta, che diventano sei con l’indotto. Al di là dei numeri, quello che conta per l’Italia è che la mi- nisteriale abbia definito le priorità – dall’osservazione della Terra all’esplorazione robotica e umana, passando per i si- stemi di lancio e le telecomunicazioni – aree in cui il nostro Paese ricopre un ruolo di primo piano e che permetteran- no di rafforzare ulteriormente la nostra space economy. Per quanto riguarda l’osservazione della Terra, l’Italia è for- temente coinvolta nel programma europeo Copernicus, cui contribuisce con la componente nazionale Cosmo-SkyMed 1° e 2° Gen, ma anche con una serie di satelliti e payload per altre costellazioni per il monitoraggio del clima e la previ- sione di fenomeni atmosferici estremi. Referenze che con- sentono alle aziende italiane di migliorare la propria com- petitività in vista dei prossimi bandi europei e di proporsi come partner affidabile per i programmi che stanno matu- rando in Medio Oriente, nel Sud Est Asiatico e in America Latina. Da ricordare anche il sistema di navigazione satelli- tare Galileo, che ha già prodotto ricadute importanti per la nostra industria manifatturiera e di servizi e ha ancora enor- mi margini di sviluppo per ulteriori applicazioni. Se da una parte, quindi, abbiamo satelliti sempre più sofi- sticati che abilitano i servizi di base, dall’altra questi servizi beneficeranno sempre più della convergenza di nuove tec- nologie e capacità: dall’integrazione dei big data spaziali e terresti, al deep learning, all’intelligenza artificiale. La sfida per il settore sarà quindi capire come estrarre il va- lore economico nascosto nella grande quantità di dati che lo spazio produce e renderli facilmente disponibili per cit- tadini, imprese e istituzioni. Come già evidenziato, il settore necessita di strategie chiare, politiche coerenti e investimen- ti di lungo periodo. In Italia si è dimostrata efficace la crea- zione di una “cabina di regia”, istituita presso la Presidenza del Consiglio, che mette a fattor comune tutte le esigenze operative dei clienti di riferimento orientando, così, la defi- nizione dei futuri requisiti dei sistemi spaziali. Un’esperienza di successo maturata nel nostro Paese che potrebbe essere riproposta nell’ambito del dibattito in cor- so sul bilancio pluriennale 2021-2027 della Commissione europea, che prevede circa 16 miliardi di euro per le poli- tiche spaziali. Penso a un luogo in cui i diversi attori si confrontino per valutare, pianificare, condividere gli sviluppi del settore in particolare per quanto riguarda la componente relativa ad applicazioni e servizi, il cosiddetto downstream, massimiz- zando i ritorni per quello che noi chiamiamo lo “space for citizen”, lo spazio per i cittadini. LO SPAZIO COME SOGNO Concludo con un passaggio sullo spazio “che fa sognare”, quello delle missioni di esplo- razione dell’universo. Puntualizzo con orgoglio che attorno ad ogni pianeta del Sistema Solare c’è o ci sarà presto uno strumento realizzato da Leonardo, che i nostri “drill” sono arrivati su una cometa e atterreranno su Marte e sulla Lu- na, che guidiamo decine di missioni europee e internazio- nali attraverso il cosmo grazie alle nostre “bussole stellari”. Per essere in grado di progettare e realizzare queste tec- nologie serve la capacità di guardare al futuro, oltre i limi- ti del possibile. Profilo ALESSANDRO PROFUMO è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2004. Ha percorso gran parte della sua attività nel settore del credito. È stato direttore generale e amministratore delegato del Credito Italiano e poi presidente del Monte dei Paschi di Siena. È dal 2017 amministratore delegato di Leonardo SpA, che opera nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza con oltre 46.000 dipendenti

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=