Civiltà del Lavoro, n. 2/2020
28 Civiltà del Lavoro aprile • maggio 2020 PRIMO PIANO Quanto costa L’IMPREPARAZIONE di Cesare VALLI, Imprenditore e manager della comunicazione ai come in questo periodo stiamo toccan- do con mano quanto devastante possa essere il costo della impreparazione. Nel corso della mia vita professionale mi sono trovato a gestire una importante quanti- tà di crisi aziendali, di persone, di organizzazioni varie e di Stati. Posso dire tranquillamente di essere stato coinvolto in molte delle più significative crisi avvenute nel nostro Pae- se negli ultimi 30 anni. Una crisi è come un incendio: quando scoppia e si chiama- no i pompieri si può solo fare “damage limitation” e cioè cercare di limitare i danni, ma i danni ci saranno. Più o me- no consistenti a seconda della tipologia della crisi e della tempestività dell’intervento. Per questo è essenziale fare prevenzione. Proprio per evita- re che l’incendio scoppi. Lo stesso vale per le crisi. In questo periodo abbiamo assistito alla impreparazione di quasi tutti i paesi del mondo. Con una sola eccezione. Si di- batte se i paesi con catene di comando molto più accentrate abbiano meglio gestito l’emergenza rispetto ai paesi demo- cratici. Questa discussione si focalizza su un tema sbagliato: dovremmo valutare chi sia stato più preparato e chi meno. Nel mondo aziendale una delle funzioni che si stanno af- fermando prepotentemente è il “risk management”. E una buona gestione di questa funzione rende una organizza- zione più “resiliente” e ne aumenta il valore. Lo stesso va- le per gli Stati. Nell’area della gestione di crisi l’attività di “risk management” si chiama: “issue management”. Questa attività consiste nel valutare con attenzione tutte, sottolineo tutte, le possibili criticità dandone anche indici di probabilità di accadimen- to. Per ciascuna di esse andrà studiato un piano di inter- vento rapido in caso di accadimento. Questo è completamente mancato e tutti i paesi, chi più chi meno, si sono trovati impreparati a gestire l’emergenza pandemica del Covid-19. E sì che gli allarmi erano stati molteplici e ripetuti. Potremmo citare molti che avevano allertato, non creduti e considera- ti, eventualità di questo tipo. Dall’ormai famosissimo speech di Bill Gates nel 2015 ai Ted talks, al famoso libro “Spillover” M
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