Civiltà del Lavoro, n. 2/2020

30 Civiltà del Lavoro aprile • maggio 2020 PRIMO PIANO con cui era entrata in contatto così da isolarle e trattar- le a casa loro. E a loro volta sono stati tracciati tutti i mo- vimenti delle persone con lei entrate in contatto e trovate positive e testate tutte le persone con cui, a loro volta, era- no entrate in contatto. Così furono eseguiti più di 9mila test. A seguire fu implementato un sistema di test di massa ese- guendo oltre 20mila test al giorno. Per ogni persona indi- viduata positiva si procedeva al tracciamento di tutti i con- tatti che aveva avuto e così via. Le persone contagiate, però, muovendosi nella città aveva- no certamente infettato superfici e luoghi dove erano stati. Dallo studio dei loro movimenti, mentre si procedeva alla disinfezione fisica di quei luoghi, erano inviati degli alert sui cellulari di tutti indicando i luoghi potenzialmente infetti da evitare. E dei sistemi di allerta personalizzati se qualche cit- tadino si fosse avvicinato ai luoghi potenzialmente conta- Tutti i paesi si sono ritrovati impreparati a gestire la pandemia. In Italia sono mancati piani di intervento predeterminati per gli ospedali e non c’è stato coordinamento tra governo centrale e Regioni. Nel mondo solo la Corea del Sud ha gestito bene la situazione, facendo tesoro dell’esperienza con la Mers nel 2015. giati con la raccomandazione di recarsi in ospedale a farsi testare. Se positivi, ricominciava il tracciamento. Naturalmente ciò è stato reso possibile dallo studio della situazione precedente e dal cambio della legge che consen- tì, in caso di pandemie, di tracciare i dati degli spostamenti delle persone sposando il concetto della prevalenza della tutela della salute pubblica al diritto di tutela della privacy. Naturalmente solo in casi di estrema gravità. La Corea ha superato ogni altro paese, a parità di tempo, nella quantità di test fatti e così ha bloccato la diffusione del contagio. Nessun altro paese si è trovato nella stessa situazione, non avendo avuto alcuna preparazione preven- tiva e dovendo agire in emergenza. Con dei costi econo- mici assai ben superiori a quelli da affrontare per preparar- si preventivamente, anche avendo ridondanza di strumenti pronti da usare in caso di crisi conclamata.

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