Civiltà del Lavoro, n. 3/2020

21 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2020 situazioni inedite servono risposte inedite e a giudizio di Carlo Calen- da, ministro per lo Sviluppo econo- mico nei governi Renzi e Gentiloni e ora leader di Azione, questo tipo di risposte non solo non ci sono state ma nemmeno se ne scorgono all’orizzonte. La litigiosità frena la progettualità e gli annunci sembrano avere la meglio sugli interventi concreti. All’Italia serve un cambio di passo e, ammette Calenda, mol- ti problemi non nascono solo da questo governo, ma da una mentalità che ci portiamo dietro da decenni. Di fronte alla “sfida immensa” che ci attende è tempo di sconfiggere i “mostri” che tengono in ostaggio l’Italia. Lei ha spesso criticato il governo perché poco attento ai problemi dell’attuazione dei provvedimenti. In parti- colare, che cosa lamenta? Partiamo dai fatti. Il 6 aprile Conte aveva promesso 400 mi- liardi di prestiti garantiti dallo Stato alle imprese, “immedia- tamente disponibili”, ma a tre mesi dall’annuncio sono stati erogati solo 60 miliardi di finanziamenti: 51 tramite il Fondo centrale di Garanzia e poco meno di nove tramite Sace. Sia- mo al 15% dell’obiettivo e non certo per colpa delle imprese. Aggiungo che sono più di un milione i lavoratori che a vario titolo aspettano soldi dallo Stato in questo momento, 90mi- la ancora devono ricevere la Cassa integrazione di marzo. Sono solo io a pensare che sia inaccettabile? L’eccezionalità della situazione viene spesso citata dal go- verno come giustificazione per questi ritardi, ma è esatta- mente il contrario: una situazione inedita richiede un’atten- zione inedita, che non c’è stata. Non basta stanziare risorse e fare conferenze stampa: la parte più importante è far ar- rivare queste risorse a destinazione. Ci tengo a precisare che Azione non si è mai limitata a cri- ticare, abbiamo fatto proposte concrete dal primo giorno dell’emergenza – ad esempio sulla Cassa integrazione in de- roga, abbiamo detto fin da subito che non è lo strumento giusto e andava sostituito con i permessi retribuiti – rima- ste tutte inascoltate. Che cosa si potrebbe fare rapidamente per aumentare la capacità di esecuzione della Pubblica amministrazione? Pretendere maggiore efficienza. In tutta onestà voglio dire che il problema non nasce con questo governo e ha a che fare con il rapporto che noi italiani abbiamo con la politica. Quando scegliamo chi votare non applichiamo gli stessi cri- teri che usiamo nella nostra vita privata e professionale0: Liberiamoci dai MOSTRI A colloquio con Carlo CALENDA di Cristian FUSCHETTO A Carlo Calenda PRIMO PIANO

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