Civiltà del Lavoro, n. 3/2020

Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2020 In che misura è stato possibile adottare lo smart wor- king? Resterà anche in futuro? Lo smart working è stato introdotto per oltre 300 dipen- denti, l’80% degli impiegati, prevedendo un riassetto an- che dei processi interni che permetta di garantire la conti- nuità operativa di tutte le funzioni e degli obiettivi azienda- li. Si tratta di un cambiamento importante che permetterà di introdurre nuove modalità nell’organizzazione del lavo- ro, rendendo più efficienti i processi e riducendo allo stes- so tempo l’impatto ambientale. Allo stesso tempo cambie- rà per sempre il modo di lavorare e porterà ad un maggior efficientamento anche della filiera elettrotecnica, con pro- cessi e flussi che interesseranno i diversi attori del merca- to in una prospettiva sempre più digital. Le misure introdotte dal governo per gli interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio si- smico, a suo avviso, potranno aiutare il settore edilizio a ripartire? Per rimettere in moto l’edilizia sono necessarie misure stra- ordinarie: oltre ai provvedimenti per dare liquidità immedia- ta a imprese e famiglie, ritengo sia necessario adottare un piano straordinario di opere pubbliche, con un coraggioso piano Casa e agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e ade- guamenti degli edifici. Questa emergenza ci ha permesso di prendere coscienza che i luoghi in cui viviamo devono esse- re ripensati e adeguati in funzione dei nuovi bisogni che la società esprime: si è infatti creata una spaccatura definitiva tra il mondo tradizionale del costruito, fatto di agglomera- ti urbani, e la nuova visione dell’abitare basata sulla quali- tà del vivere in un contesto di grande confort e sicurezza, dove i servizi sanitari alla persona hanno un ruolo centrale. Dobbiamo mettere in gioco tutta la capacità di reazione e immaginazione del nostro Paese per rispondere a questi nuo- vi bisogni sociali e introdurre un nuovo balzo evolutivo sia nella filiera edilizia che in tutti i settori dell’economia italiana. Bergamo è stata la città più colpita dall’epidemia. Duran- te i mesi di lockdown il progetto Chorus Life da lei gui- dato e che punta alla rigenerazione di un’area della città, ha subìto degli stop? Quali i prossimi passi? Durante il lockdown, nonostante gli inevitabili rallentamenti sull’operatività quotidiana, le attività sono preseguite su due fronti: l’interlocuzione con gli enti amministrativi coinvolti nel progetto non si è di fatto mai interrotta; così come, nel mese di maggio, sono riprese le attività preliminari di scavo. Prosegue dunque a ritmo spedito il percorso che porte- rà al completamento dello smart district bergamasco con l’obiettivo di completamento del progetto entro il primo semestre 2022. Quello di Bergamo sarà il primo progetto urbanistico, ma stiamo lavorando perché possa essere re- plicabile in altre aree metropolitane del Paese. La ragione per la quale sono sempre più convinto che Cho- rus Life sia un modello replicabile risiede innanzitutto nella sua capacità di concepire le funzioni urbane come coniu- gazione fra spazio fisico e servizi digitali. Il modello si basa infatti su una rete di servizi di prossimità costruita attorno alla persona, indipendentemente dall’età anagrafica e dai suoi bisogni: lavoro, istruzione, prestazioni sanitarie, attività commerciali potranno essere fruite attra- verso la stessa piattaforma fisica e digitale. Il tema della sostenibilità, non solo ambientale, oggi è ineludibile per qualsiasi impresa. Qual è l’impegno di Gewiss e Chorus Life in tal senso? La nostra filosofia imprenditoriale è sempre stata quella di guardare oltre, di superare i nostri limiti per realizzare qual- cosa di nuovo, ma soprattutto per generare un valore so- ciale ed economico. Chi pensa al domani trova in sé la mo- tivazione e l’energia necessarie a compiere grandi imprese, quelle capaci di donare la vera eredità valoriale alle gene- razioni che verranno. Questo approccio accomuna sia Gewiss che Chorus Life. Guardiamo al futuro, investendo nelle persone, nelle tecno- logie e nelle infrastrutture, con l’obiettivo di aprirci a tutte le sfide: climatiche, sociali ed economiche. Essere sostenibili ci spinge a realizzare soluzioni e processi rispettosi dell’og- gi e del domani. Una scelta che ci guida verso il consumo sempre più efficiente delle risorse e lo sviluppo di processi produttivi in ambienti di lavoro sicuri. Questo è il terreno dove cresce da sempre ogni nostro progetto. I luoghi in cui viviamo devono essere ripensati e adeguati in funzione dei nuovi bisogni che la società esprime Chorus Life PRIMO PIANO

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