Civiltà del Lavoro, n. 3/2020
38 PRIMO PIANO grandi realtà urbane finisce col sacrificare, sta diven- tando una priorità. Ricevo richieste di assunzione e di col- laborazione di molti professionisti che lavorano fuori dalla Sicilia che, tornati qui prima del lockdown vogliono forte- mente rimanere a lavorare qui”. In un certo senso è quello che ha fatto anche lui quando nel 1996 ha fondato la LBG Sicilia. Da manager di uno dei più importanti player mon- diali dell’auto, Giovanni Carlo Licitra decide di tornare nella sua Ragusa per convertire l’attività paterna di commercia- lizzazione di carruba in un’attività industriale specializzata nella produzione e sviluppo di ingredienti funzionali natura- li e tecnologici come farina di semi di carruba, miscele sta- bilizzanti, pectine standardizzate e proteine vegetali utiliz- zati per addensare e stabilizzare molti preparati industriali alimentari, come gelati, prodotti a base di frutta, prodot- ti caseari e salse. La rivalutazione, all’indomani dell’emergenza sanitaria, di contesti di vita meno congestionati potrebbe rappre- sentare una delle strade per la ripresa del Sud? Nel medio e nel lungo periodo questa è una delle possibi- lità, ma certo molto dipende dalla capacità di sapere inter- pretare a governare questo processo. Io registro che quel- lo che prima era considerato come una negatività, come la vita distante da aree metropolitane, oggi comincia a esse- re considerato un plus. Sensibilità ambientale, sostenibilità, qualità della vita, da tendenze possono farsi traino reale di una nuova economia in cui il Sud ha tutte le carte in rego- le per poter giocare una partita vincente. Cosa fare per evitare che si tratti dell’ennesima occa- sione sprecata? Gli aiuti finanziari sono certo importanti, prima ancora tut- tavia c’è la mentalità. Se abbiamo un terzo del Paese che non partecipa al Pil come dovrebbe è ovvio che né il Mez- zogiorno, né il Nord, né prima di tutto il Paese potranno mai progredire. Ci si deve rendere conto dell’urgenza di unifor- mare una parte dell’Italia al resto del Paese. Mi chiedo spesso perché mai chi vive in un’area priva o mol- to carente di servizi debba pagare le stesse tasse di chi in- vece quei servizi può utilizzarli. Se ho un’economia debole non posso avere i costi di un’economia forte. Quindi ben vengano tutti i discorsi sulle infrastrutture, Alta Velocità, e così via che sono da ultimo emersi agli Stati Generali dell’E- conomia. Purché si abbia la necessaria determinazione. La sua azienda lavora per le più grandi multinazionali dell’industria alimentare, con un export che arriva a rap- presentare il 90% del fatturato. Quale impatto ha avuto il lockdown nel suo settore? Non abbiamo avuto particolari variazioni, il nostro è un pro- dotto che va in confezionati alimentari destinati alla grande distribuzione. Per alcuni aspetti c’è stato anche un incre- mento. Più che altro di fronte alla pandemia mi sono po- sto due interrogativi. Quali? Noi siamo specializzati nella produzione di ingredienti al- tamente performanti e assolutamente naturali. Un impo- verimento della popolazione potrebbe spingere i consumi verso prodotti di minore qualità, meno sostenibili ma più economici. D’altro canto, la rinnovata attenzione alla salu- te potrebbe favorire scelte mirate verso prodotti più sani. Dai primi segnali mi pare di poter dire che quest’ultima sia la direzione che più si sta affermando, sia in mercati sto- ricamente attenti come il Nord Europa, gli Stati Uniti o il Giappone, sia in mercati come quello cinese. In pochi mesi sono cambiate abitudini di consumo e an- che molti processi produttivi vanno ridefinendosi. Crede che alcuni di questi cambiamenti diverranno strutturali e quindi rimarranno anche una volta terminata l’emer- genza sanitaria? Lo smartworking e le videoconferenze vanno benissimo come surrogati ma in condizioni normali non c’è paragone con le riunioni e le visite in azienda. Le dico una cosa, di re- cente dopo mesi di riunioni con dei clienti esteri ho avuto l’opportunità di ospitarli. Sensibilità ambientale e qualità della vita, da tendenze possono farsi traino di una nuova economia in cui il Sud può giocare una partita vincente
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