Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020
37 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 Giuseppe COSTA Nel nostro settore occorrono aiuti a fondo perduto Giuseppe Costa è presidente e amministratore delegato della Costa Edutainment, una realtà che negli anni si è con- quistata un posto di primo piano nella gestione di parchi a tema e di strutture, sia pubbliche che private, dedicate ad attività culturali e didattiche. Per tre mesi tutto ciò che ha riguardato la socialità è stato sospeso a causa della pandemia e ancora oggi sussistono numerose limitazioni. Presidente, come affronta questo momento la Costa Edutainment? I mesi del lockdown e anche i successivi sono stati e so- no tuttora per Costa Edutainment un periodo complesso, che ci ha costretto a rivedere in buona parte il nostro mo- do di lavorare. La sicurezza dei lavoratori e il benessere degli animali che ospitiamo in molte delle nostre strutture è stato un aspet- to centrale nei mesi di chiusura. La cura quotidiana delle specie che ospitiamo nei nostri tre Acquari a Genova, Cattolica e Livorno così come nel par- co Oltremare, non è mai venuta meno, ovviamente, ma ha subìto dei cambiamenti, quali ad esempio l’organizzazione in squadre che potessero lavorare e garantire il mantenimen- to degli animali alternandosi, senza incrociarsi per poter es- sere pronte a sostituirsi l’una con l’altra in caso di contagio. In occasione della riapertura e quindi dell’accoglienza del nostro pubblico, abbiamo dovuto ripensare parzialmente alla modalità di fruizione delle strutture, implementando tutte le procedure necessarie a garantire la sicurezza dei visitatori, nel pieno rispetto delle normative e dei protocol- li governativi e delle regioni di competenza. Per l’Acquario di Genova, in particolare, abbiamo deciso di intraprendere un iter certificativo che ci ha portato a con- seguire, prima struttura turistico-culturale al mondo, la Bio- safety Trust Certification ideata dal RINA proprio per pre- venire il rischio di contagio in strutture ad alta affluenza. Abbiamo ridotto la capienza giornaliera delle nostre strut- ture per garantire il corretto distanziamento sociale e ab- biamo provveduto alla fornitura di tutti i dispositivi per la misurazione della temperatura dei visitatori, per la disinfezio- ne delle mani, per la fornitura delle mascherine obbligatorie per tutta la durata della visita, laddove i visitatori ne fossero sprovvisti e per gestire il distanziamento lungo il percorso. Durante il lockdown sono stati portati avanti anche tanti altri lavori da parte di altri uffici non direttamente coinvol- ti nella gestione degli animali, usufruendo dello smart wor- king e delle tecnologie che hanno consentito di lavorare anche da casa. Come gruppo ci siamo visti costretti, per la prima volta nella nostra storia, a ricorrere a uno strumento eccezionale quale il Fondo di Integrazione Salariale, che ancora oggi interessa una parte dei lavoratori con riduzione dell’orario lavorativo. Parallelamente abbiamo accelerato il processo di efficien- tamento per garantire la massima riduzione di costi pos- sibile senza inficiare la gestione degli animali e l’esperienza di visita per il pubblico. Fin da subito, mi sono attivato poi presso gli Istituti di cre- dito per richiedere finanziamenti, poi concessi anche gra- zie alle garanzie Sace, per poter assicurare una certa tran- quillità finanziaria all’azienda. Ci siamo visti costretti, per la prima volta nella nostra storia, a ricorrere a uno strumento eccezionale quale il Fondo di Integrazione Salariale PRIMO PIANO
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