Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020

38 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 Come vi state attrezzando ora che ci avviciniamo alla stagione invernale? L’autunno-inverno per il nostro business rappresenta tradi- zionalmente un periodo di bassa stagione in cui molte delle strutture che gestiamo sono chiuse al pubblico, fatta ecce- zione per il periodo di Halloween e Natale. Dal punto di vista del pubblico, molto dipende da come si svilupperà la situazione dei contagi in Italia. Così come è stato per l’estate appena conclusa, sappiamo che molto difficilmente potremo contare su un pubblico straniero e che dovremo concentrarci sui visitatori italiani. Per questa stagione invernale, inoltre, sicuramente sappia- mo di non poter contare sul mondo della scuola che co- stituisce per noi un pubblico importante. Continueremo il parziale regime di Fondo di Integrazione Salariale e l’uso dello smart working ove possibile. Il nostro orizzonte, tuttavia, è fondamentalmente la prossi- ma alta stagione, ovvero da marzo-aprile 2021 in poi, quando speriamo di poter tornare a flussi di visitatori certamente non come gli anni pre-Covid ma su percentuali decisamen- te più alte rispetto a quelle attuali. Lo smart working che è stato adottato in molte azien- de è applicabile in qualche misura anche alla Costa Edu- tainment? Se sì, in quali aree viene adoperato? Già dal 2019 avevamo iniziato a sperimentare lo smart wor- king che, come si potrà immaginare, non è applicabile a tut- ti i settori del nostro gruppo. Gli uffici acquariologia, servi- zi veterinari, tecnico e il personale addetto all’accoglienza del pubblico, ovviamente, non possono operare se non in presenza. Lo smart working è senz’altro applicabile, come stiamo facendo, per tante altre funzioni aziendali, quali ad esempio l’ufficio amministrativo, l’ufficio acquisti, gli uffici marketing, stampa e digital, le risorse umane, l’IT. Ovviamente è possibile utilizzarlo grazie all’implementazio- ne, iniziata già nel periodo precedente la pandemia, di tut- te le soluzioni tecnologiche che consentono di lavorare da casa come se si fosse in ufficio. I grandi eventi per i quali lavorate hanno subìto una ri- progettazione o un rinvio? Quali sono le sue previsioni per il settore nel medio-lungo periodo? Nel processo di efficientamento di tanti processi aziendali sono stati coinvolti anche gli investimenti non strettamen- te necessari e rimandabili. Tra questi, ad esempio, tutta la parte di eventi che erano previsti per celebrare i 50 anni del parco “Italia in Miniatura”, che ha portato a termine gli investimenti di rinnovamento del percorso espositivo ma che ha rimandato al 2021 la parte “software” di festeggia- menti ed eventi celebrativi. Anche l’investimento per la costruzione di una nuova attra- zione all’interno del parco Aquafan non è stato ultimato ed è stato posticipato al 2021. Le misure attuate finora dal governo per le imprese la soddisfano? Cos’altro ci vorrebbe? Non mi considero soddisfatto delle misure attuate dal go- verno. La possibilità di ricorrere al regime di Fondo di In- tegrazione Salariale in deroga, così come l’attivazione delle garanzie Sace per ottenere prestiti sono un aiuto che con- sidero quasi obbligato per il primo strumento e non risolu- tivo per il secondo. I prestiti con garanzie Sace, infatti, so- stanzialmente fanno sì che le aziende possano aumentare il loro debito ma debbano comunque pensare di doversi dar da fare da sole per trovare i finanziamenti e tornare ad avere flussi di cassa che consentano di restituire negli an- ni i fondi ricevuti. Mi aspetterei dal governo, al pari di tanti colleghi di realtà del settore turistico e dei parchi, aiuti a fondo perduto o misure che consentano alle aziende del settore turistico ri- sorse maggiori in un momento così difficile. PRIMO PIANO

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