Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020
45 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 Dovrebbero rivedere il concetto stesso di reddito di citta- dinanza, vincolandolo a iniziative socialmente utili qualora non esista una soluzione occupazionale. Sono sempre stato convinto del fatto che il lavoro non so- lo nobilita l’uomo, ma gli conferisce dignità. Certo servono i supporti alle attività fieristiche di settore, non più a pioggia ma mirati a progetti concreti. E forse delega- zioni meno folte in una prospettiva di ripresa internazionale. Dal suo punto di osservazione che segnali ci sono da parte del mercato, anche internazionale, in questi pri- mi mesi autunnali? La Cina ha ripreso il proprio percorso di crescita, pur con situazioni ancora da risolvere. La Russia ha dato segnali di forte vitalità. Gli Stati Uniti si muovono, con qualche limite legato alla realtà di New York dove maggiormente si è sen- tito l’effetto del Covid. L’Europa nel suo complesso ha ma- nifestato segnali di ripresa più lenti. È di queste ultime settimane il suo debutto nel settore dell’orologeria di pregio con il lancio della collezione Oc- tagon. Un segnale di fiducia verso il futuro? È un progetto al quale stavo lavorando da due anni. Quan- do è arrivata la decisione governativa di chiudere il Paese, come dicevo prima, ho riflettuto sul significato e sul valore del tempo. La stampa internazionale ha descritto questo debutto nell’al- ta orologeria come una sfida verso il futuro. Per me esprime la consapevolezza delle ore che compongono le nostre gior- nate, tornate ad essere preziose proprio nel momento in cui abbiamo realizzato, tutti, che il mondo stava cambiando. Il Flagship store di Firenze PRIMO PIANO
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