Civiltà del Lavoro, n. 6/2020
23 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 na delle principali conseguenze della vittoria di Biden alle elezioni americane sarà il rientro degli Usa negli accordi di Parigi sul clima, da cui Trump era uscito. Quali conse- guenze operative ci si possono attendere, anche in rap- porto alla pandemia globale? La nomina di John Kerry ad inviato speciale per il clima - risponde Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (Asvis) e già ministro nel governo Let- ta - è un segnale forte, che conferma l’intenzione di Biden di rientrare da protagonista nello sforzo globale per la lot- ta alla crisi climatica, anche perché il mercato sta andando in questa direzione, pure negli Stati Uniti durante la presi- denza Trump. Basti pensare ai grandi fondi d’investimento e alle imprese energetiche, che hanno ormai capito che la transizione ecologica è un’occasione di sviluppo economico. Credo che il cambiamento di impostazione si vedrà nell’at- teggiamento degli Stati Uniti nell’ambito del G20 e della preparazione della COP26 di Glasgow a fine 2021. Ma mol- to dipenderà anche dalla maggioranza che Biden avrà al Se- nato, perché per adottare una serie di normative rilevanti per la transizione ecologica non bastano gli atti esecutivi del presidente. L’Unione europea ha lanciato il Green Deal, che dovreb- be assorbire il 37% dei 750 miliardi del Next Generation Ue: che collaborazioni saranno possibili con gli Stati Uni- ti di Biden? In primo luogo, bisognerà capire se, come e quanto rapi- damente la nuova amministrazione tornerà ad una politica estera basata sul multilateralismo. La mia impressione è che all’inizio sarà prudente, anche in relazione ai rapporti commerciali con la Cina e il resto del mondo. Ad esempio, non credo che Biden potrà smantella- re rapidamente i dazi imposti sui prodotti cinesi ed europei senza incontrare forti reazioni interne. Per cui credo che ci saranno dichiarazioni di grande cooperazione con l’Unione europea, ma immagino che il ritorno a rapporti commer- ciali pre-Trump non sarà una questione rapida, soprattutto se, come annunciato, l’Unione europea imporrà una tassa- zione comune sui giganti del web, tipicamente americani, e una carbon tax alla frontiera, che potrebbe sfavorire an- che prodotti americani. Il governo inglese di Boris Johnson ha lanciato un Piano Green in 10 punti che prevede 12 miliardi di sterline di investimenti sostenibili e la decisione di non consentire più la vendita di auto a combustibili fossili nel 2030. È una strada da seguire anche per il nostro Paese? La svolta green del governo inglese ha sorpreso molti, ma sono anni che il Regno Unito lavora in modo sistematico nella direzione della decarbonizzazione, con commissioni composte da imprese, sindacati e scienziati dedicate ai va- ri settori produttivi. Inoltre, il premier Johnson aveva biso- gno di recuperare i consensi delle giovani generazioni, che, lo ricordo, erano contrari alla Brexit. Sostenibilità e politiche green CAMBIO DI ROTTA U Intervista a Enrico GIOVANNINI di Paolo MAZZANTI Enrico Giovannini PRIMO PIANO
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