Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

60 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 Edilizia, occasione per far ripartire il Paese COSTRUIRE È INNOVARE ALESSANDRO GILARDI Torino – Industria/edile industria delle costruzioni viene da anni difficilissimi, quali sono a suo giudizio le attuali prospettive per un settore co- sì strategico per l’economia del Paese? Il periodo vissuto dall’edilizia nell’ultimo decennio è stato molto impegnativo, per le molteplici crisi economiche che si sono dovute affrontare. Quella finanzia- ria, cominciata nel 2008, quella legata al difficile accesso al credito, determinata sia dal basso rating del nostro setto- re che dai problemi affrontati dalle banche per rispettare i parametri Ue e in ultimo, la ben nota crisi sanitaria legata alla pandemia. Tutte queste crisi hanno impattato duramen- te sul settore riducendo del 60% il numero delle imprese presenti sul territorio con la scomparsa di importanti realtà imprenditoriali e una perdita relativa di circa un milione di posti di lavoro con modalità spesso dolorose. Comunque, nonostante le crisi, le costruzioni ancora oggi offrono un contributo rilevante al Pil (8%) e sono in grado di genera- re un importante effetto moltiplicatore, in virtù della loro lunga e complessa filiera collegata a quasi il 90% dei setto- ri economici. Tutte queste molteplici crisi si sono inevita- bilmente riflesse nel settore a causa di una riduzione signi- ficativa degli investimenti pubblici e privati. Posso sottolineare e ricordare la sola eccezione del distret- to di Milano, città in cui abbiamo ottenuto importanti com- messe per appalti rilevanti, che ha saputo sfruttare al me- glio un evento come l’Expo per attrarre diversi investimenti anche esteri e rivitalizzare un settore altrimenti depresso. Da quando è alla guida dell’azienda c’è un’opera cui è particolarmente affezionato e perché? L’opera a cui in fondo sono più affezionato è lo Juventus Stadium di Torino poiché è il primo stadio realizzato in Ita- lia con le tecniche costruttive più moderne che hanno per- messo di arrivare al completamento in solo 24 mesi, sesto stadio italiano per capienza, e prima struttura calcistica in Italia priva di barriere architettoniche. È stato anche il pri- mo impianto di proprietà di una squadra in Italia, con una stretta collaborazione nell’intero percorso progettuale e realizzativo, con un focus particolare sul controllo accura- to dello sviluppo progettuale impiantistico volto alla com- pressione dei costi gestionali. L’ulteriore novità introdotta nel progetto è l’aspetto com- merciale che ha permesso di portare gli incassi da stadio da 10 milioni annui agli attuali 50 milioni circa rendendo lo Juventus Stadium ed il comparto adiacente costituito da J Medical, J Museum, J Hotel e dal Centro di allenamento Prima Squadra, un investimento di successo. L’

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