Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

97 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 l’esame di inglese prima della partenza, prevista per l’ago- sto dell’anno successivo. La verità è che mi imbarcai nono- stante avessi studiato poco e niente. La mia speranza era che in America sarei riuscito a cavarme- la con il tedesco. Una parte consistente della popolazione Usa è infatti arrivata dalla Germania con la grande ondata migratoria tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, e a quel tempo immaginavo che, come capitava tra gli emi- grati italiani, anche i tedeschi avessero mantenuto la lingua. VIAGGIO NELL’AMERICA PROFONDA A scuola fui col- pito dalle grandi differenze con il liceo italiano. A parte le materie fondamentali, tra cui inglese, matematica, storia ed educazione civica, le altre potevano essere liberamente scelte. Io ne scelsi due: la matematica per computer (negli Usa avevano da poco sviluppato un linguaggio di program- mazione, il Basic, che aveva lo scopo di diffondere l’uso del computer tra non specialisti) e un corso di quello che og- gi chiameremmo public speaking, in cui insegnavano come si prepara un intervento impromptu. In appena tre mesi avevo fatto molti progressi con la lin- gua. Per il liceo ero divenuto una sorta d’attrazione. Tutti volevano stare con me. Ero al centro dell’attenzione e finii per trovarmi in competizione con Jim, che frequentava la mia stessa classe. Per separarci, l’Afs decise di trovarmi un alloggio presso un’altra famiglia di Portland. A LEZIONE DI DEMOCRAZIA [Il nuovo capofamiglia] mi faceva leggere un testo ogni settimana, un saggio di politi- ca o di sociologia, e poi si accertava che ne avessi afferrato A scuola fui colpito dalle grandi di erenze con il liceo italiano. A parte le materie fondamentali, tra cui inglese, matematica, storia ed educazione civica, le altre potevano essere liberamente scelte. Io ne scelsi due: la matematica per computer e un corso di quello che oggi chiameremmo public speaking Università di Urbino, sede dei corsi estivi di statistica e matematica guidati negli anni '70 da Bruno De Finetti LIBRI

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