Civiltà del Lavoro, n. 1/2021

18 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2021 er ciascun progetto vanno fissati il costo complessivo, la data di impe- gno dei corrispondenti fondi (en- tro fine 2023) e la data di comple- tamento (entro fine 2026). “Vanno poi precisati - precisa Marcello Messori, Direttore Diparti- mento Scienze politiche Luiss - i tempi di raggiungimento dei risultati intermedi di tipo sia qualitativo (milestone) che quantitativo (target)”. Rimangono centrali il problema della Cabina di regia e il ruolo degli investitori privati. Il Recovery Plan richiede una gestione efficace per rispet- tare i tempi stretti imposti dalla Commissione europea. Che tipo di gestione si attende l’Europa? Al riguardo fanno testo le Linee guida prodotte dalla Com- missione a settembre e affinate di recente, secondo le qua- li è necessario che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), da sottoporre entro la fine di aprile di quest’anno da parte di ognuno degli Stati membri dell’Ue, contenga una dettagliata descrizione delle modalità e dei tempi di realizzazione di ogni progetto che è, a sua volta, costituito da investimenti (diretti o indiretti) e da riforme. Pertanto, per ciascun progetto, vanno fissati il costo complessivo, la data di impegno dei corrispondenti fondi (entro la fine del 2023) e la data di completamento (entro la fine del 2026); inoltre, vanno precisati i tempi di raggiungimento dei risul- tati intermedi di tipo sia qualitativo (milestone) che quan- titativo (target). Si consideri che, eccezion fatta per un 13% di anticipo all’at- to di approvazione del Pnrr da parte del Consiglio Ue, l’ef- fettiva erogazione delle varie tranche di fondi è subordina- ta alla realizzazione di tali risultati intermedi, verificati due volte l’anno. Mi sono soffermato così tanto su apparenti dettagli per sottolineare che la fase di esecuzione del Pnrr è cruciale e richiede una preparazione e un monitoraggio ad hoc. Ciò vale, in particolare, per l’Italia che ha fino a ieri dimostra- to scarsa capacità di spesa rispetto a fondi europei di en- tità molto più limitata di quella prevista dal programma di Recovery and Resilience Facility (Rrf ). Di qui la raccoman- dazione che i progetti siano in numero limitato, accurata- mente dettagliati, resi esecutivi, realizzati con rigore e ri- spetto dei tempi e dei costi e puntualmente verificati nella loro esecuzione, anche se si tratta di investimenti privati. La progettazione specifica e la verifica nella fase di attua- zione devono essere affidate a una struttura tecnica dedi- cata che sia in parte interna e in parte esterna alla Pubbli- ca amministrazione. Lei pensa che sia necessario puntare su una struttura di governance parallela alla Pubblica amministrazione o a un potenziamento mirato della Pubblica amministrazio- ne? E come potrebbe avvenire nel secondo caso? Anche la risposta a questa domanda deve partire dalle Li- nee guida. È previsto che ogni paese istituisca un’interfaccia unica rispetto al coordinamento predisposto dalla Commis- sione e composto dalla presidente, dai tre vice presidenti e dal Commissario per l’economia. Questa interfaccia, che definirei senza pudori “Cabina di regia”, deve coinvolgere un Recovery, per una governance EFFICACE P Intervista a Marcello MESSORI Marcello Messori PRIMO PIANO

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