Civiltà del Lavoro, n. 1/2021

22 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2021 Se l’Italia avvierà un trend virtuoso basato sul rating della Pa e sulla distribuzione dei fondi europei sulla base del merito e dell’impegno, sarà in grado di attrarre, dopo il Recovery Fund, anche i capitali privati (AT). Ciò consente di conoscere e valutare la trasparenza, l’efficienza e l’integrità di ogni amministrazione, di compa- rarla con le amministrazioni della stessa tipologia, di seguir- ne il trend cronologico. Ogni cittadino può accedere alla sezione “Amministrazione Trasparente” dal sito web della propria Regione e conoscere il suo funzionamento e ren- dimento. Ad esempio: quale è la sua capacità di spesa? In che percentuale raggiunge gli obiettivi annuali? Quali sono i tempi medi di erogazione dei servizi? È diffusa l’assistenza sanitaria domiciliare? Come viene gestito il patrimonio im- mobiliare pubblico? Quanto è estesa la banda larga? Quali sono i tempi medi di pagamento ai fornitori? In pratica, con il d.lgs. 33/2013 il legislatore ha avviato una sorta di banca dati “di fatto” che ogni Amministrazione Pub- blica implementa e aggiorna. Naturalmente non basta: le informazioni pubblicate nella sezione AT sono molto numerose, spesso tecniche, pub- blicate in modo disordinato e confuso, così da risultare po- co fruibili anche per gli addetti ai lavori. Le condizioni po- ste dall’Unione europea per far accedere il nostro Paese al piano di ripresa “Next Generation Eu” possono costituire la spinta per non sprecare le informazioni pubblicate in AT e farne la base per conoscere e rafforzare la capacità isti- tuzionale delle nostre Amministrazioni, in primis di quelle chiamate a gestire i fondi europei in arrivo. Il Rating pubblico interviene proprio in questa direzione: consente di raccogliere, ordinare ed elaborare quei dati pubblicati sui siti web istituzionali, in modo da tradurli in un indice sintetico di trasparenza, integrità ed efficienza, facil- mente fruibile per chiunque. La necessità di un indice è spiegata con grande chiarezza dalla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l'In- tegrità delle Amministrazioni Pubbliche (Civit, ora diventa- ta Anac). “I Sistemi di misurazione della performance sono strumenti essenziali per il miglioramento dei servizi pubbli- ci e, se appropriatamente sviluppati e implementati, posso- no svolgere un ruolo fondamentale nella definizione e nel raggiungimento degli obiettivi strategici, nell’allineamento alle migliori pratiche in tema di comportamenti, attitudini e performance organizzative. I sistemi di misurazione assu- mono un carattere ancora più rilevante in situazioni di ciclo economico negativo” almeno per “due ordini di ragioni: la prima relativa alla soddisfazione delle esigenze dei cittadini e la seconda relativa alla migliore capacità di scelta e di se- lezione da parte delle autorità competenti in ordine all’al- locazione delle risorse.” Sono parole scritte nel 2010, ma che tornano molto attuali. Applicare il Rating pubblico alle Regioni, oltre che ai Comu- ni, è particolarmente importante oggi, perché sono chia- mate a giocare un ruolo cruciale nella gestione dei fondi europei. I risultati dell’analisi realizzata nel 2020 con la len- te del Rating pubblico consentono di individuare i punti di forza e i punti di debolezza delle Regioni, in chiave compa- rata, e quindi di approntare un piano di rafforzamento am- ministrativo dove e come necessario. Quel piano, senza necessità di varare nuove norme, può di- ventare una delle riforme più apprezzate dall’Unione Euro- pea. Tristemente nota, infatti, per le sue inefficienze e spre- chi, l’Italia ha l’opportunità di dimostrare di avere avviato un serio e profondo processo di miglioramento della qualità della spesa proprio a partire dal miglioramento dell’appa- rato amministrativo pubblico. Se l’Italia avvierà quel trend virtuoso – conoscere le Pa, sup- portarle nel miglioramento, distribuire fondi europei sulla base del merito e dell’impegno – sarà in grado di attrarre, dopo il Recovery Fund, anche i capitali privati, ad esempio dei fondi di investimento istituzionali, e quelli degli investi- Paola Caporossi PRIMO PIANO

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