Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

12 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 stizia, il fisco, la semplificazione e la promozione della con- correnza. Esse sono essenziali per dare piena efficacia alle misure previste dal Piano e ci metteranno nella condizione di operare al meglio per renderlo effettivamente pratica- bile, dando risposte concrete ai bisogni di oggi e, soprat- tutto, di domani. Questo processo di riforme avviato dal Governo, dunque, deve andare avanti senza indugi, con l’obiettivo prioritario di restituire competitività all'Italia e rimettere in moto la crescita e creare nuova occupazione. L’Italia ha tutte le potenzialità per tornare a intraprendere un percorso di crescita virtuoso e per aumentare produt- tività e competitività. Si avverte che abbiamo imboccato la strada giusta. Lo dimostrano e lo favoriscono anche le previsioni e le at- tese di miglioramento degli indicatori economici, che da più parti vengono evidenziate, anche a livello internazionale. Sono dati importanti, perché fortificano l’ottimismo verso il futuro e determinano conseguenze pratiche positive, che si verificano già nel presente, contribuendo a fare in modo che ciò accada e si realizzi. Porto qui la testimonianza di un recente rapporto di un no- stro osservatorio su tutte le imprese dei Cavalieri del Lavo- ro, che anche grazie alla capacità di tradurre in pratica i va- lori dell’etica di impresa e della sostenibilità, hanno saputo registrare negli ultimi tre anni (2017-2019): un incremento occupazionale annuo medio superiore al 3% rispetto al ca- lo registrato a livello nazionale; una crescita media del fat- turato del 3,4% rispetto all’1,9% della media nazionale; in- vestimenti con una incidenza media del 4,7% del fatturato rispetto allo 0,8% della media nazionale. Sono dati rilevan- ti perché le aziende sane, che producono utili e creano oc- cupazione, portano valore aggiunto e migliorano la reputa- zione del Paese. Inoltre dimostrano che il rigore etico e la non corruzione pagano. E molte delle aziende dei Cavalieri del Lavoro hanno una credibilità importante, anche a livel- lo internazionale. Sono perciò un volano di impatto positi- vo di lungo periodo. Inoltre – ci tengo a ricordarlo – molte di queste aziende si sono adoperate fattivamente durante l’emergenza Covid-19 per garantire immediatamente la sicurezza sul lavoro e per sostenere le strutture sanitarie e le comunità di riferimen- to con donazioni, raccolte fondi e campagne di solidarietà. E stanno continuando a farlo anche in questo momento, in cui è fondamentale che la campagna vaccinale accele- ri ulteriormente, con la messa a disposizione delle proprie strutture per allestire altri centri sul territorio e far vacci- nare i propri dipendenti. In conclusione, tutti noi avvertiamo con forza l’obiettivo dell’avvio di una nuova fase di crescita economica, che si affianchi al ritorno della vita nella pienezza dei rapporti so- ciali, arrivando a ricreare quella che nel 1919 Luigi Einau- di chiamava “la gioia del lavoro”, da intendere come pa- trimonio oltre che produttivo, anche morale di un Paese, e da considerarsi raggiunta “quando il compito giornalie- ro parrà ad ogni uomo cosa propria, voluta da lui, delibe- rata col suo consenso” in quanto egli “sa perché produce e come produce”. Ma, come è stato osservato da più parti, non si tratta di “tor- nare alla normalità”, bensì di realizzare una “nuova norma- lità”, colmando le distanze che sono andate aumentando rispetto agli altri paesi europei, beneficiando dei vantaggi della trasformazione digitale e avendo sempre presente la sostenibilità e la ricchezza dell’inclusività, delle pari oppor- tunità e della grande valorizzazione dei giovani. È una fase di così rapidi e grandi cambiamenti, di fronte ai quali anche l’istruzione e la formazione hanno un ruolo de- terminante e vanno tenute nella massima considerazione, sia per quanto riguarda la formazione di coloro che già so- no inseriti nel mondo del lavoro, che devono rimanere al passo con i tempi, sia per i giovani che a tale mondo guar- dano per realizzarsi e crescere. Così come è tema centrale la sicurezza sul lavoro. Su questi temi si apprezza anche la forte attenzione e sen- sibilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Abbiamo l’occasione storica – e la volontà – di cogliere que- ste opportunità di cambiamento: lavoriamo per ottenere questo risultato, per il bene comune, come è nello spirito di questa Festa del Lavoro, che oggi celebriamo con fiducia. Grazie per l’attenzione. ELIO GIOVATI: IL PAESE HA DIMOSTRATO RESILIENZA “La celebrazione della Festa del Lavoro – ha detto Elio Giovati, presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro – ci offre l'opportunità di manife- stare la nostra capacità di resilienza come singoli e come popolo, testimoniando la volontà di conquista- re una nuova normalità. La nostra giovane Repubbli- ca fonda proprio sul lavoro il suo essere”. PRIMO MAGGIO

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