Civiltà del Lavoro, n. 2/2021
14 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 decisioni emergenziali assunte sulla spinta della crisi sanitaria. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questa svolta della strategia dell’Unione europea e ne sosteniamo le Istituzio- ni: queste sono baluardo insostituibile di democrazia e di libertà ed è inaccettabile ogni attacco dall’esterno che pre- tenda di indebolirle. Ora, per quanto ci riguarda, sta a noi, anzitutto al modo con cui daremo seguito ai programmi di investimento, rende- re effettiva questa svolta europea, impedire un ritorno in- dietro e rendere definitivo il nuovo percorso di progresso. Innovazione digitale e transizione ecologica possono dive- nire i propulsori di una nuova stagione di crescita, questa volta più matura perché più attenta alla qualità della vita che non alle quantità dei consumi. La sostenibilità darà ancora più forza al valore sociale dell’im- presa, potrà valorizzare la conciliazione tra i tempi di lavoro, di cura, di vita familiare, recherà un contributo al sistema di welfare così che i diritti universali siano assicurati anche at- traverso il protagonismo di comunità solidali. La sostenibilità è il nome nuovo di una competitività su sca- la globale che può restituire all’Europa anche un ruolo di primo piano nei mercati mondiali. Si apre una finestra per dare sbocco alle aspirazioni di cre- scita di generazioni e di territori, trainati anzitutto dagli in- vestimenti utili per porre riparo a secolari arretratezze e di- vari tuttora presenti nella Repubblica. Temi come quelli della ricerca e della formazione, delle in- frastrutture digitali e della mobilità sono essenziali per ri- muovere i dislivelli che caratterizzano la nostra società. L’equità fra territori, l’equità tra le persone e le famiglie, la evoluzione sociale, si reggono su una dinamica essenziale: la garanzia dell’opportunità di accesso al lavoro. Il sogno di ciascuno di poter progettare il proprio futuro, di progredire, di scegliere la propria condizione di vita, pas- sa attraverso l’esercizio di questo diritto. Vale per i lavoratori dipendenti da imprese private e dalla pubblica amministrazione, vale per i lavoratori autonomi, per i professionisti. Se il lavoro cresce, cresce la coesione della nostra società, diventano concreti i diritti. Il lavoro è l’elemento propulsivo del sistema di sicurezza so- ciale, quel sistema che, progressivamente aggiornato, è sta- to fondamentale nell’affrontare la crisi economica indotta dalla pandemia. Protezione sociale, ristoro e sostegno per i mancati redditi, hanno perseguito un equilibrio molto im- portante in questi mesi. E che può consentire di progetta- re il domani partendo da una base salda. Il lavoro è crescita di dignità e può crescere solo nella dignità. È una esperienza che possiamo ricavare anche dagli svilup- pi emersi nel cosiddetto mercato del lavoro in questi mesi. Un’esperienza certamente utile nelle prospettate trasfor- mazioni delle regole che oggi presiedono questo ambito. Un campo, questo, in cui non sono tollerabili sfruttamento e violenza nei confronti dei lavoratori immigrati, che contri- buiscono al benessere della nostra comunità e non si può consentire che vivano in condizioni non compatibili con la dignità delle persone. Diritto al lavoro è diritto alla sicurezza nei luoghi di lavo- ro. Ancora troppe morti a causa di norme eluse e violate. Non è tollerabile. Non sono pochi i caduti che hanno salvato tante vite uma- ne e che accomuniamo nel ricordo delle numerose vittime di questa malattia. Il lavoro dei medici, di tutti gli operatori della sanità, delle donne e degli uomini delle Forze dell’ordine e dei servizi es- senziali, è stato generoso, e spesso ha richiesto coraggio e dedizione, fino al sacrificio. La pandemia ha colpito duramente in tanti settori dell’eco- nomia. Alcuni ne hanno risentito meno di altri. Lavoratori Innovazione digitale e transizione ecologica possono divenire i propulsori di una nuova stagione di crescita, questa volta più matura perché più attenta alla qualità della vita che non alle quantità dei consumi. La sostenibilità darà ancora più forza al valore sociale dell’impresa autonomi e i dipendenti con contratti temporanei, i com- parti del commercio, del turismo, della ristorazione, fieristi- co, della cultura, dei trasporti, sono stati fra i più coinvolti. Antiche diseguaglianze sono state accentuate, nuovi squili- bri si sono sovrapposti ai vecchi: questo sarà uno dei lasci- ti più amari della crisi che dobbiamo superare, per evitare che incrostazioni e rendite tolgano energie allo sviluppo. Particolarmente pesante è stato l’impatto della crisi sul lavo- ro femminile e sull’accesso dei giovani al lavoro. Se la dispa- rità di genere era già un problema molto serio per il nostro Paese, in questi mesi il quadro dell’occupazione femminile è divenuto ancora più fragile, dimostrando peraltro come tante donne siano spesso relegate in posizioni marginali, PRIMO MAGGIO
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