Civiltà del Lavoro, n. 2/2021
20 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 quale gli investimenti e i bandi che prevedono assunzioni dovranno riservare una quota a giovani e donne. Per quel che riguarda il Mezzogiorno, il Pnrr riserva al Sud il 40% del- le risorse globali e il 50% degli investimenti infrastruttura- li, una cifra pari a 82 miliardi che, come ha ricordato la mi- nistra del Mezzogiorno Mara Carfagna, arriveranno a oltre 200 miliardi con le risorse degli altri strumenti comunitari e nazionale, a partire dai 58 miliardi di fondi strutturali del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027. “È il momento di cogliere l’occasione del Pnrr – ha sottoli- neato Colao – per colmare i nostri storici divari territoriali, per favorire epromuovere l’uguaglianza di genere e genera- zionale, offrendo ai nostri giovani solidi percorsi di oppor- tunità e piena cittadinanza. Dobbiamo lavorare ogni giorno, nonsolo l’8 marzo, per rag- giungere una piena uguaglianza di genere. Solo così potre- mo davvero rilanciare tutto il Paese. Le laureate in materie cosiddette Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e mate- matica) sono il 28% del totale e la maggior perdita di lavo- ri per la pandemia è stata, ed è ancora purtroppo, in settori ad alta presenza femminile. Per questo occorrerà procede- re a rigorose e permanenti valutazioni di impatto di gene- re per garantire che le opportunità di ripresa siano equa- mente distribuite”. “Il mio riferimento – ha aggiunto ancora il ministro – non possono che essere i giovani. Il mio datore di lavoro, oltre che Draghi, è la generazione che nel 2030 vedrà i benefici delle cose che facciamo oggi. Quando si dice che in alcu- ne aree del Paese ci sono il 90% di scuole connesse e in al- tre 60% può sembrare una piccola differenza:ma vuol dire che in alcune aree escludiamo degli studenti quattro volte di più che in altre. Questo è inaccettabile, crea uno svantaggio di vita terribile. Una ricerca sostiene che il differenziale nell’apprendimento comincia ad essere molto visibile dopo 8-12settimane,quindi non ci possiamo permettere di avere alcune areedel Paese così svantaggiate e così a lungo. L’innovazione digitale ha la caratteristica unica di essere un grande equalizzatore: per- mette di chiudere grandi gap territoriali, sociali, di compe- tenze e individuali ed è quello che faremo”. I NUMERI DEL PNRR Le sei missioni Risorse globali % Risorse europee Risorse nazionali Rivoluzione verde transizione ecologica 68,6 mld 30,9 59,3 mld 9,3 mld Digitalizzazione Innovazione Competitività e Cultura 49,2 mld 22,2 40,7 mld 8,5 mld Istruzione e ricerca 31,9 mld 14,4 30,9 mld 1 mld Infrastrutture Mobilità sostenibile 31,4 mld 14,1 25,1 mld 6,3 mld Inclusione e coesione 22,5 mld 10,1 19.9 mld 2,6 mld Salute 18,5 mld 8,3 15,6 mld 2,9 mld Totale 222,1 mld 100 191,5 mld 30,6 mld Il 60,4% agli investimenti, il 18,7% agli incentivi alle imprese I 222,1 miliardi del Pnrr presentato dal governo al Parlamento finanzieranno per il 60,4% investimenti pubblici, per il 18,7% incentivi alle imprese, per il 12,6% spesa corrente, per il 5% trasferimenti alle famiglie e per il 2,6% riduzioni di contributi datoriali. Il Pnrr dovrebbe comportare nel 2026 un maggior aumento del Pil del 3,6% e dell’occupazione del 3,2% PRIMO PIANO
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