Civiltà del Lavoro, n. 2/2021
23 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 un processomolto positivodi crescita anche dei territori e delle istituzioni interessate. Per tale via, l’Italia ha assunto un ruolo da “pioniere”, che ha consentito di piazzarsi ai primi posti della classifica de- rivante dall’indice DESI per quanto riguarda proprio il 5G. La sfida diventa, quindi, quella della diffusione dei servizi. Sotto questo profilo si pongono due questioni: la prima ri- guarda l’adozione dei servizi di comunicazione da parte dei consumatori, cui il Paese ha scelto di rispondere attraverso l’attivazione dei voucher in favore dei cittadini meno abbien- ti. L’attuazione della misura si è limitata per ora alle famiglie con ISEE inferiore ai 20mila euro, ma il programma del go- verno è di estendere la misura oltre tale limite di reddito. La seconda riguarda l’adozione dei servizi digitali, suppor- tati dal 5G in abbinamento con le tecnologie di edge com- puting e cloud, da parte dei fornitori di servizi, sia pubblici che privati, oltre che nei processi produttivi e industriali in generale; sotto questo profilo sono certamente utili le mi- sure di credito d’imposta per la Trasformazione 4.0, su cui il governo è al lavoro da tempo. Dal canto suoanche la Pubblica amministrazionehaun ruo- lo importante, come acquirente di servizi evoluti, oltre che di sviluppo dell’offerta di servizi pubblici digitali e quindi di stimolo verso la totalità dei cittadini per la loro adozione. Pensa che la digitalizzazione possa contribuire a colma- re il divario tra Nord e Sud? Se guardiamo alla situazione del Paese, il divario in termini infrastrutturali è molto più “centro-periferia”, che “nord- sud”; questo perché contano di più fenomeni riconducibili a fattori di ordine urbanistico-orografico. Sull’adozione dei servizi, ovvero sulla digitalizzazione propriamente detta, in- tervengono invece anche altri fattori, di matrice economica e culturale, come il livello di densità imprenditoriale, specie se di statura internazionale, nonché il livello di scolarizzazio- ne e occupazionale. Per colmare il divario Nord-Sud e pro- muovere la digitalizzazione del Paese in modo omogeneo è necessario svolgere un importante lavoro anche sulle com- petenze e sulla formazione digitale dei cittadini-consumatori. Il nostro tessuto produttivo èmolto distribuito sul territo- rio, basta pensare agli oltre 140 distretti industriali. Come connettere tutte le imprese? Gliobiettivi europei per la GigabitSociety prevedono al 2025 connettività ad 1 gigabit per tutte le imprese ad alta inten- sità digitale: una delle proposte di Asstel per il Pnrr punta proprio a supportare la digitalizzazione delle imprese, attra- verso il riconoscimento di un credito di imposta che con- senta loro una adeguata infrastrutturazione digitale e che andrebbe a completare gli strumenti già presenti per dotarsi di impianti e macchinari indicati nell’ambito delle misure in favore di “Industria 4.0”. Queste misure di incentivazione non rappresentano sussidi alle imprese, ma investimenti di capitale pubblico per accelerare il processo di trasforma- zione digitale, ad alto ritorno sotto il profilo della competi- tività, dello sviluppo del reddito e dell’occupazione e quin- di, in ultima istanza, anche di ritorni per l’erario in termini di gettito che ripaga gli incentivi erogati. (P.M.) PRIMO PIANO
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