Civiltà del Lavoro, n. 2/2021
55 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 FOCUS na abitudine, a mettere da parte dei soldi per i momenti di emergenza e di difficoltà. Bisogna poi considerare che oltre alle prassi e alla situazione psicologica, c’è una situa- zione oggettiva di difficoltà a spendere. La chiusura forza- ta di negozi e attività commerciali ha limitato fortemente le occasioni di spesa. Il boom dell’e-commerce non ha compensato la caduta degli store “tradizionali”? I fenomeni di traslazione della spesa sono stati forti, hanno per esempio conosciuto una crescita notevole i beni dure- voli per la casa. Tuttavia le limitazioni alle possibilità di spe- sa e l’atteggiamento prudenziale degli italiani hanno finito col sommarsi. Ora i dati ci dicono che gli italiani non han- no molta voglia di impegnarsi in nuovi prestiti o grandi ac- quisti e il pericolo che si consolidi un atteggiamento pro- iettato a limitare i consumi non è da escludere. Come superare questo rischio? È fondamentale il concetto di fiducia: la fiducia che ogni cittadino attribuisce alla propria situazione personale ma anche la fiducia che ciascuno nutre complessivamente nel Paese. Il fatto di cominciare a vedere che l’Italia si rimette in moto, il fatto parimenti importante di poter contare su di un quadro politico stabile, tutto questo concorre a co- struire un quadro fondamentale per ridare fiato anche ai consumi. E poi naturalmente conta la reazione del merca- to del lavoro, se una persona si rende conto che il proprio posto di lavoro gode di una certa stabilità si sente anche propenso a consumare. Intanto però i soldi, per chi li ha, sono fermi in banca e le banche cominciano a incontrare difficoltà perché te- nere soldi fermi ha costi elevati. Io, come sa, ho un doppio ruolo: accanto alla presidenza di una banca, presiedo anche il gruppo Save, terzo polo aero- portuale italiano. Il nostro gruppo, come tanti, ha cercato di tenere da parte della liquidità per far fronte al momento di crisi, particolarmente forte per il nostro settore a causa del blocco pressoché totale dei trasporti aerei. Ecco, ci è stato detto che la liquidità accantonata comincia a essere un problema, e la ragione è semplice: il sistema bancario de- ve infatti trasferire questa liquidità in eccesso alla Bce che però applica tassi negativi. Se in momenti normali i soldi sul conto rappresentano il carburante, la materia prima con cui lavorare per poi far funzionare l’economia, ora non è così. Come uscirne? Uno dei temi è riuscire a incanalare questa liquidità verso il risparmio gestito. Invece di lasciare soldi in giacenza, meglio metterli nei fondi attraverso cui trasferirli nell’economia reale. Accanto ai fondi, penso anche a strumenti come i mini- bond che possono essere emessi dalle aziende. Gli stru- menti per far arrivare liquidità all’economia reale ci sono e vanno sostenuti. Un imprenditore è un ottimista, si dice così. Qual è la sua sensazione? Penso che il periodo più critico sia passato. Sa come si di- ce, che il momento più buio della notte è quello che vie- ne prima dell’alba. E ora in che momento siamo? In quello immediatamente successivo a quello più buio, ab- biamo davanti a noi la luce. La mia non è solo una speran- za, è realismo. C’è l’intenzione di spendere, sento la voglia di tornare a vi- vere, produrre, consumare e costruire. Oggi i voli sono quasi fermi, ma ci dicono che le prenota- zioni per l’estate stanno andando bene, la gente ha voglia di riprendere la vita normale. Ci potrebbe essere un effetto pendolo, dopo tutto que- sto tempo trascorso chiusi in casa oggi abbiamo voglia di riprendere e di rifare tutte quelle cose che non abbiamo fatto. Ma domani non si ritornerà a come stavamo ieri, la realtà che troveremo la stiamo costruendo adesso, la stan- no costruendo le aziende che hanno mostrato maggiore resilienza. (C.F.) ENRICO MARCHI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2020. È presidente e amministratore delegato di Save SpA dal 2000, società di gestione degli aereoporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia. Oggi sono oltre 50 le compagnie aeree operative al Marco Polo per più di 100 destinazioni e 32 milioni i passeggeri in transito nel Polo Aeroportuale del Nord Est nel 2019. È inoltre fondatore e presidente di Banca Finint, attiva nel leasing finanziario, mobiliare, strumentale e immobiliare con 333 dipendenti
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