Civiltà del Lavoro, n. 2/2021
86 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 FONDAZIONI Franco Cologni Lino Tagliapietra, Medusa ©Francesco Allegretto FRANCO COLOGNI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2002. È fondatore e presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, nata per salvaguardare e promuovere il patrimonio dell'artigianato artistico di eccellenza. È stato presidente della Fondazione Internazionale dell'Alta Orologeria, con sede a Ginevra, dove oggi ricopre la carica di presidente del Comitato Culturale. Ha fondato a Milano la Creative Academy, scuola internazionale di design e creative management del Gruppo Richemont delle arti decorative, delle arti applicate sembra aver trova- to nuova energia: ma occorre continuamente riflettere sui suoi perimetri, sulla sua forza, sulla sua contemporaneità. Uno spazio permanente presso Triennale Milano è un ulte- riore e potente punto di valorizzazione di un mondo me- raviglioso e fragile». Uno spazio da lungo tempo immaginato da Franco Colo- gni, e fortemente voluto da Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano che gli fa eco: «Arti applicate, arti deco- rative, mestieri d’arte... è importante dare uno status for- male a queste discipline, che rappresentano da sempre un grande vantaggio competitivo e un giacimento culturale. Sin dal 1923, con la nascita di Triennale a Monza, abbiamo promosso il dialogo tra progetto, arte e manifattura, sele- zionando e sostenendo un artigianato che lavora sui det- tagli, sulla massima qualità, sulla capacità di interpretare al meglio le visioni progettuali. Con questo spazio apriamo un piccolo mondo che racconta e riprende la storia stes- sa della Triennale». Ed ecco allora che la Quadreria, in occasione dell’esposi- zione Vitrea , si trasforma in una versione contemporanea del cabinet de curiosités di ispirazione rinascimentale. Una Wunderkammer in cui, in un ideale viaggio in Italia, da Ve- nezia a Colle di Val d’Elsa fino a Roma, vengono celebrate le trasparenze, le proporzioni, la leggerezza e il virtuosismo dei maestri vetrai. Le ottanta opere esposte, diverse tra loro per tecnica, poetica e funzione, raccontano la varietà creativa contemporanea nella realizzazione del vetro: dalla scultura all’illuminazione, dalle opere figurative alle vetrate, in vetro soffiato, in vetro a lume, in vetro massello, in vetrofusione, in vetro mosaico e a stampo, oltre a lavori in cui il vetro si sposa ad altri materiali, come ferro e legno. “Pezzi espressivi – dichiara Cologni - che raccontano l’equi- librio dinamico tra creatività e maestria. Tra un coraggioso sguardo verso le nuove forme della bel- lezza, e una altrettanto coraggiosa salvaguardia di tecniche arcaiche e quasi misteriose, ma proprio per questo così im- portanti in una società dove gli eventi servono anche co- me pietre miliari per tutelare la memoria del bello, la po- esia del futuro, l’utopia della meraviglia che è opera degli esseri umani”. (F.B.)
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