Civiltà del Lavoro, n. 3/2021
13 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 e rese fruibili entro il 2026, è già avviata, come la Napo- li-Bari di alta velocità ferroviaria. Un aiuto sostanziale alle pubbliche amministrazioni ver- rà poi dalle assunzioni di personale tecnico qualificato, ingegneri, informatici, progettisti. Professionalità che rafforzeranno gli organici delle am- ministrazioni con l’apporto di competenze indispensa- bili per procedere con il Pnrr. Quali sono le infrastrutturepiùutili da realizzare per as- sicurare al nostro Paese una crescita di lungo periodo? Di sicuro le opere che rientrano nella cosiddetta “cura del ferro”, quindi l’estensione dell’alta velocità/alta capa- cità ferroviaria, il potenziamento delle reti regionali, la realizzazione dell’ultimo miglio per collegare i porti e gli aeroporti con il centro delle città, l’aumento delle linee di metropolitana e delle tranvie nelle città, l’acquisto di nuovi treni e la sperimentazione dell’idrogeno nelle li- nee non elettrificate, un investimento senza preceden- te sui porti, da trasformare in senso green. Queste opere contribuiranno a far crescere il Paese e, sottolineo, a farlo crescere in maniera sostenibile, limi- tando le emissioni inquinanti e riducendo il consumo di suolo. È stato stimato che lo shift modale conseguente alla cura del ferro porterà un risparmio di 2,3 milioni di tonnellate annue di emissioni di CO 2 . C’è molto dibattito sull’abolizione della legge sugli ap- palti. Sarebbe utile o no? Se è giusto e auspicabile semplificare, allo stesso tempo è necessario mantenere i presidi di legalità. La riforma del Codice degli appalti va fatta, ma non in una situazione di emergenza, richiede un tempo adegua- to e un ampio dibattito in Parlamento e nel Paese. Per questo la riforma è stata avviata a fine giugno con la pre- sentazione del progetto di legge delega, da approvare in autunno per poi fare i decreti attuativi nel 2022. Intanto, per rendere gli appalti sempre più trasparen- ti, nel decreto sulle semplificazioni abbiamo previsto l’ac- corpamento della banca dati degli operatori economici nella banca dati dei contratti pubblici gestita dall’Autori- tà nazionale anticorruzione (Anac) e nuove regole per i subappalti, oltre che meccanismi premiali per le impre- se che assumono giovani e donne, rendicontano sul lo- ro impatto sociale e ambientale e così via. Lei ha cambiato il nome del ministero in ministero del- le Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims). Che cosa sono le infrastrutture sostenibili? Esistono precisi criteri internazionali per definire le in- frastrutture sostenibili e hanno a che fare con la dura- bilità dell’opera, con i benefici economici e sociali che trasferisce alla popolazione e al territorio, oltre che alla minimizzazione dell’impatto ambientale. In genere, il concetto di sostenibilità viene associato all’ambiente, ma nella mia visione strategica, quella sot- tesa al cambio del nome del ministero, il concetto è ben più ampio e comprende anche la sostenibilità economi- ca e sociale. Quindi, un’opera è sostenibile quando contribuisce alla crescita del Paese, crea buona occupazione, è realizza- ta con il coinvolgimento dei cittadini (da cui l’attenzio- ne al dibattito pubblico per le opere del Pnrr), riduce le disuguaglianze tra il Nord e il Sud, tra le città e le aree interne, non arreca danni significativi all’ambiente e ai territori, come raccomandano l’Agenza 2030 dell’Onu e il Green Deal europeo, quando viene realizzata con ma- teriali coerenti con i principi dell’economia circolare e con le tecnologie digitali, in grado di ridurre i rischi e au- mentare la sicurezza degli utenti. Molti investimenti sono affidati a Regioni e Comuni: ri- usciranno a spendere nei tempi previsti? E in caso con- trario, funzioneranno i poteri sostitutivi del governo? Sono consapevole delle difficoltà organizzative e am- ministrative che spesso Regioni e Comuni si trovano ad affrontare, ma sono fiducioso che riusciranno a realiz- zare i progetti, quindi spendere le risorse, bene e nei tempi previsti. Anche gli enti territoriali beneficeranno di nuove assun- zioni. Per accelerare al massimo i processi, già a luglio Un’opera è sostenibile quando contribuisce alla crescita del Paese, crea buona occupazione, è realizzata con il coinvolgimento dei cittadini, riduce le disuguaglianze tra il Nord e il Sud, tra le città e le aree interne, non arreca danni significativi all’ambiente ai territori PRIMO PIANO
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