Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

15 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 presenteremo agli enti territoriali i primi decreti per la distribuzione delle risorse. Ricordopoi che Regioni e Comuni sono coinvolti nei pro- cessi decisionali attraverso il dibattito pubblico, stru- mento che è stato rafforzato con il decreto legge sulle semplificazioni e reso più efficace grazie all’abbassamen- to delle soglie del valore e delle dimensioni delle opere per le quali esso diventa obbligatorio. Anche per questo al Mims è stata creata la commissione nazionale per il di- battito pubblico, cruciale per il coinvolgimento di citta- dini e imprese nelle decisioni sulle grandi opere. In ogni caso, se le amministrazioni locali dovessero incontrare particolari difficoltà e rallentare la realizzazione di pro- getti, saranno attivati i poteri sostitutivi che saranno fun- zionali a raggiungere gli obiettivi. Il governo ha affidato a una trentina di commissari le infrastrutture più importanti. Stanno funzionando i commissariamenti? E non rischianwo di rallentare le opere non commissariate? Con le 57 opere già commissariate e la nuova lista di 44 opere da commissariare presentata in Parlamento le in- frastrutture sbloccate potrebbero diventare 101 per un valore complessivo di circa 96 miliardi. I Commissari straordinari nominati per la prima tranche di opere stanno già lavorando. Sono stati selezionati tra professionalità di elevata competenza e particolarmen- te esperti nei rispettivi settori di intervento. È stato poi creato all’interno del Mims un punto di con- tatto con i commissari per uno scambio costante di va- lutazioni. Tutte le informazioni sulle opere commissaria- te e gli stati di avanzamento sono disponibili sul sito del ministero, dove sono stati pubblicati anche i cronopro- grammi. Le opere commissariate marceranno nei tem- pi stabiliti, anche grazie alle nuove procedure del decre- to semplificazioni. Riusciremo a decarbonizzare la mobilità? Come faran- no i 60mila autotrasportatori (i cosiddetti padronci- ni) ad andare avanti se si toglieranno i sussidi al ga- solio? Avranno aiuti per comprarsi i tir all’idrogeno? Preciso subito che oggi nel mercato non sono ancora di- sponibili mezzi pesanti a basso impatto ambientale, ma le imprese produttrici stanno investendo molto in que- sta direzione, perché la competizione nel settore della logistica si fa anche sulla riduzione dell’impatto ambien- tale. Per rinnovare i mezzi si stanno valutando incentivi pubblici, magari trasformando i 20 miliardi all’anno di sussidi dannosi per l’ambiente in sussidi per accelera- re la transizione. C’è polemica sul Ponte sullo Stretto. Molti sostengo- no che non ha senso spendere 20 miliardi per porta- re l’alta velocità in Calabria (poco più di un milione di abitanti) se non si fa il ponte per arrivare in Sicilia che ha oltre cinque milioni di abitanti. Come deciderete se fare o no il ponte? Le decisioni sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina saranno assunte dopo un approfondito di- battito in Parlamento e nel Paese, coinvolgendo la so- cietà civile, gli enti territoriali, gli operatori economici. Intanto a maggio ho trasmesso in Parlamento la relazio- ne del Gruppo di lavoro tecnico istituito dal precedente governo per valutare gli eventuali sviluppi del progetto di attraversamento stabile, il contesto socioeconomico, trasportistico, ambientale, le possibili alternative e il si- stema dei collegamenti con la rete stradale e ferroviaria. Com’è noto il progetto di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, data la complessità dell’opera, non è stato inserito nei progetti del Pnrr perché non compa- tibile con la tempistica delle regole europee. Nel piano abbiamo, però, previsto circa cento milioni per l’acqui- sto di nuove navi, a basse emissioni e rispettose dell’am- biente, per il servizio di collegamento dinamico tra la Ca- labria e la Sicilia. Foto fanjianhua © 123RF.com PRIMO PIANO

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