Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

21 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 PONTE SULLO STRETTO fra immobilismo e confusione di Ercole PIETRO PELLICANÒ l Paese, in questa estate, sta ritrovando fiducia, con il conforto di una crescita del Pil, di un positivo andamento della produzione industria- le, della vivacità di comparti produttivi che sostengono bene l’export, con la fervida attività del Governo Draghi che, malgrado le fibrillazio- ni tattiche, dovute ad un firmamento politico alla ricerca di posizio- narsi in vista di prossime scadenze elettorali, guida, con polso fermo e con occhio attento sulle riforme, l’avanzamento del Paese verso sponde più sicure. Si tratta di pilastri su cui si può edificare l’attuazione dei progetti previsti nel Recovery Plan, o, meglio nel Next Ge- neration EU, rafforzati, per una mobili- tà sostenibile, nel Piano Nazionale di Ri- presa e Resilienza (PNRR- Missione 3). In ogni caso, non bisogna abbassare la guardia dal momento che la variante Del- ta del Covid comincia, negli ultimi tempi, a dare qualche preoccupazione. A maggior ragione, occorre avere ben chiara la prospettiva: i programmi di in- vestimenti, pubblici e privati, sono alla base della strategia di sviluppo. Nello specifico, quelli in infrastrutture economiche, di trasporto (strade, pon- ti, autostrade, aeroporti e porti) e del settore energetico e ambientale (reti di trasmissione del gas e dell’elettricità, ac- quedotti, reti di distribuzione dell’acqua) rappresentano una leva determinante. Il capitale fisico, inteso in senso ampio, è alla base della potenzialità di crescita dell’economia in quanto la produttività del sistema è fortemente influenzata dall’efficienza complessiva delle opere, che è figlia di capacità pro- gettuale, normativa e di monitoraggio. Esse hanno un forte effetto moltiplicatore sul Pil, sull’occupazione, sulla competitività, nonché sulle condizioni di vita sociale, e dipende, co- me sostiene il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, da alcune variabili importanti, come la rapidità e l’efficienza degli interventi e nonché la capacità di individuare quelli in grado di determinare un effettivo incremento qualitativo e quantitativo del capitale pub- blico. Essi sono gli asset necessari per massimizzare l’impatto diretto sul prodotto, aiutan- do l’allineamento del Paese verso un’economia florida e sostenibile. Nella ricerca di stimoli e soluzioni, l’attenzione è puntata sulla ‘matassa’ burocratica che, I Ercole Pietro Pellicanò PRIMO PIANO

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