Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

46 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 n’Italia a due velocità non solo non è accettabile, ma non funziona: o tut- te le carrozze viaggiano alla stessa velocità o il convoglio inevitabilmen- te rallenterà. Se c’è un profondo squilibrio tra le sue parti, l’Italia non ha né le dimensioni né la forza per crescere nella sua totalità. Colmare que- sto squilibrio e far ripartire il Sud significa imprimere un’accelerazione all’intero Paese. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione storica per costru- ire un’Italia più forte e moderna attraverso una strategia di sviluppo comune e di coesio- ne territoriale, come del resto vuole l’impostazione del programma Next Generation EU. Sulle riforme e gli investimenti che occorre operare nel Mezzogiorno si è detto e scritto molto, anche con grande autorevolezza. Affinché con il Pnrr si avvii un sistema capace di produrre stabilmente lavoro e benessere e di lasciare un’eredità preziosa alle prossime generazioni, è importante fare tesoro dell’esperienza di alcuni imprenditori meridionali. Diciamo subito che non bisogna reinven- tare tutto, ma valorizzare i punti di for- za dei territori, che non mancano e che spaziano dal manifatturiero all’alimenta- re, dall’IT al turismo, dalla ricerca all’ae- rospazio. In un quadro sintetico ma non esaustivo degli investimenti prioritari, formazio- ne, ricerca e innovazione costituiscono senz’altro un ambito vitale, proiettato in- trinsecamente verso il futuro. Le statisti- che ci raccontano che tanti giovani bril- lanti, che si sono formati nelle scuole e nelle università del Sud Italia, poi porta- no le loro capacità e i loro sogni altrove, al Nord o all’estero, dove trovano oppor- tunità professionali più numerose, più re- munerative, più promettenti. Questa emorragia si può arrestare. Per esempio, bisognerebbe rafforzare i centri di ricer- ca di eccellenza, potenziandone personale e infrastrutture, e favorire le sinergie tra i centri stessi e tra questi e le imprese. Occorre creare infatti una rete collaborativa e fertile, che stimoli nuove idee e la loro traduzione in prodotti e servizi utili e con buone prospettive di mercato. Un polo di ricerca di questo tipo riuscirebbe ad attrarre giovani di talento, a ri- chiamare professionisti dall’estero, a incoraggiare gli investimenti e la crescita di imprese e Angelo Michele Vinci U La ripresa del Sud per la RIPRESA DELL’ITALIA FOCUS di Angelo Michele VINCI

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