Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

51 FOCUS Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 no altre priorità. Mi viene in mente la scala di necessità di Maslow. Occorre respirare aria pulita? Giustissimo, togliamo dalla circolazione veicoli vecchissimi, parliamo di milioni di auto che se fossero sostituite con modelli nuovi anche non elettrici già innescherebbero un cam- biamento sensibile della qualità dell’aria. Industria 4.0 e ora il Piano Transizione 4.0 sono stati recepiti molto bene dalla filiera. Ci sono aspettative specifiche su eventuali prossime azioni del Governo? Prima di tutto, non vedere l’industria dell’Automobile con disprezzo. Bisogna tenere bene a mente cosa rap- presenta in termini di contribuzione al Pil, all’industria in generale, all’innovazione delle tecnologie e dei processi produttivi, alla formazione e tutto l’indotto. In secondo luogo, ci aspettiamo che il Governo ascolti seriamente i vari rappresentanti di categoria. Lascio a loro l’onere di chiedere in concreto quello che il Governo è chiamato a fare, e a noi l’onore di darci da fare il resto. A proposito di darsi da fare, quale iniziativa avete av- viato come Cavalieri del Lavoro? Noi, i Cavalieri del Lavoro operanti nel settore auto al li- vello nazionale, ci siamo messi insieme già dall’autunno scorso per individuare soluzioni concrete utili alle pic- cole e medie aziende della filiera e aiutarle ad affrontare i cambiamenti in corso. Abbiamo messo a loro disposi- zione una serie di servizi relativi, per esempio, a finanzia- menti, aumento di capitale, analisi per potenziali integra- zioni, formazione, mobilità occupazionale, innovazione tecnologica e produttiva. Da soli non si può fare tanto, ma certo possono nascere cose importanti. Le cito un esempio personale. Prego. Nel 2010, quando la disoccupazione giovanile aveva rag- giunto delle percentuali molto preoccupanti, come azien- da abbiamo lanciato il progetto J-Next: a 20 ragazzi di ogni regione abbiamo dato la possibilità di fare uno stage pagato e di essere assunti a tempo indeterminato anche se non avevamo specificamente bisogno di loro. Un pic- colo investimento per l’azienda ma un grande opportu- nità di cambiamento per i ragazzi e per le loro famiglie. L’esperienza è stata molto positiva, i ragazzi si sono inte- grati e anzi hanno contribuito a migliorare il benessere e lo spirito di innovazione dell’azienda. Quei ragazzi so- no diventati necessari, come dire: da un atto che di ge- nerosità è poi emersa una utilità per l’azienda. Da qui l’i- dea di fare un passo ulteriore fuori dall’azienda, creando una fondazione che potesse gestire un progetto di for- mazione e inserimento lavorativo in altre aziende. Con lo stesso spirito stiamo partecipando a questa iniziativa dei Cavalieri del Lavoro per l’Automotive. Quali le prossime iniziative? Abbiamo messo a disposizione dei nostri fornitori una piattaforma molto sofisticata che consente di simulare l’andamento aziendale nei prossimi tre anni, fornendo così la documentazione necessaria per interloquire con le banche senza investire soldi per consulenze. Una pic- cola cosa? Dipende, per chi la utilizza si tratta di un van- taggio notevole e immediato. A settembre faremo un primo punto e affineremo ulteriormente i servizi e le opportunità che come Cavalieri del Lavoro metteremo a disposizione della filiera. Un altro punto di debolezza solitamente riconosciuto riguarda la produttività. Le aziende italiane hanno dimostrato per l’ennesima volta la loro forza di reagire andando in giro nel mondo per cercare nuovi clienti, in moltissimi casi riuscendovi. L’amarezza sta nel fatto che maggior parte delle loro at- tività sino sono dovute per forza di cose spostare all’e- stero. Si tratta di un motivo di tristezza per molti im- prenditori di vecchia data. Si fa fatica ad accettare che l’Italia perda continuamente la sua grande forza produt- tiva. Sarebbe davvero un’iniezione di fiducia ed energia se il Governo mettesse i produttori di veicoli, tradizio- nali e nuovi che siano, nelle condizioni di venire a ope- rare in questo stupendo Paese. Troverebbero fornitori appassionati e di qualità. I primi nel mondo. Sia chiaro, io non sono italiano, sono iraniano, e per questo posso parlare così bene dell’Italia. ALI REZA ARABNIA è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2014 per l’industria meccanica. È chairman e ceo della società Gecofin SpA, holding di Geico SpA di cui è stato chairman, presidente e ceo fino all’aprile 2020, rendendola uno dei leader mondiali nella progettazione e fornitura alle case automobilistiche di impianti completi per il trattamento e verniciatura delle scocche auto

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